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Mateo Retegui, il bomber “argentino” dal sangue siciliano che ha stregato Mancini

Il bomber del Tigre convocato in Nazionale: i nonni erano originari di Canicattì nell'Agrigentino

Di Fabio Russello |

Lui si chiama Mateo Retegui, ha 23 anni, gioca nel Tigre nella serie A argentina e il Ct azzurro Roberto Mancini lo ha appena convocato in Nazionale.

Nelle vene di Mateo scorre infatti sangue italiano, anzi siciliano. I suoi nonni materni erano infatti originari di Canicattì prima di emigrare per l’Argentina nel dopoguerra. «Il ragazzo – ha detto Mancini parlando di Retegui – gioca titolare da due anni in Argentina e ha qualità che a noi mancavano, lo seguivamo da tempo, ma pensavamo che non volesse venire, invece ha detto subito sì». Mateo potrebbe esordire il 23 marzo contro l’Inghilterra a Napoli o a Malta il 26 a Ta’ Qali nelle qualificazioni per l’Europeo 2024.

E’ un classico centravanti molto fisico (è alto 186 cm e pesa 81 chili ma non è uno che fa solo spazio per i compagni, è una punta che segna anche. E fa gol anche alle grandi: negli ultimi tre anni ha segnato dieci gol tra Boca, River, Racing, Independiente e San Lorenzo.

Mateo ha il passaporto italiano grazie al nonno materno Angelo Dimarco, che emigrò in Argentina da Canicattì provincia di Agrigento. La sua famiglia è famosa in Argentina per il talento nell’hockey su prato: suo padre Carlos è stato prima campione e poi anche ct dell’Argentina medaglia d’oro alle Olimpiadi del 2016 a Rio. Anche Mateo da ragazzino ha fatto parte della Nazionale giovanile argentina di hockey su prato, prima che un talent scout del Boca non lo scoprisse convincendolo a giocare a calcio. Ma per Mateo potrebbe essere l’ultimo anno in Sudamerica: diversi club europei lo hanno infatti cercato.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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