CATANIA – Peppe, ti ricordi?
“Francamente avevo dimenticato che era il… giorno, me lo ha ricordato mio figlio Marcello che sui social ha letto commenti su commenti e ha rivisto il video”.
Dieci anni fa, Giuseppe Mascara segnava da centrocampo uno dei quattro gol con cui il Catania ha violato il Barbera di Palermo in un derby che onorava la Serie A e il calcio meridionale. E il protagonista di quello che è stato definito, non a torto, una delle reti più spettacolari della storia del calcio fa spallucce. Con la solita modestia, evitando le luci della ribalta.
Fu, Mascara, un momento importante per il Catania e per lei.
“Eravamo arrivati alla sfida con il Palermo non certo con i gradi della favorita. Giocammo una partita perfetta”.
Il gol segnato con un tiro al volo da centrocampo: che cosa ricorda?
“Sono stato un incosciente, ma nel calcio un pizzico di sana follia può anche servire”.
Ha calciato per fare gol?
“Sicuramente, anche se l’azione è stata talmente veloce da non aver visto la posizione del portiere. Ho calciato al buio. Oggi si dice “no look”, ma è la stessa cosa”.
Lei ha segnato gol storici e bellissimi: a San Siro dalla linea di fallo sorprese Julio Cesar, sempre contro l’Inter al Massimino il cucchiaio su rigore a Mourinho, anche a Udine, due settimane dopo il gol al Palermo, un altro tiro dalla lunga distanza.
“Qualcosa ho lasciato ai miei figli, che ogni tanto riguardano i video di quei gol. Sono contento perchè ogni tanto se ne parla, ma ormai è acqua passata. Quello di Palermo, comunque, resta il gol più bello della mia carriera”.
Nessun festeggiamento, dunque.
“C’è poco da festeggiare, spero che tra qualche anno, il Catania possa affrontare il Palermo in A e possa vincere”.
Oggi Mascara è un allenatore che ha vissuto esperienze nel Catania dei giovani, a Giarre e a San Cataldo.
“Mi aggiorno sempre, studio. La passione per il calcio resta sempre e comunque”.
Cos’è il calcio, per lei, Mascara?
“Un’emozione che si deve rinnovare ogni giorno”.