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Lucarelli parla da tecnico e manager: «Il Benevento? Il match clou è il 24 gennaio»

L'allenatore ha parlato dei programmi del club: «La serie B entro tre anni»

Di Redazione |

Cristiano Lucarelli alla vigilia del delicatissimo match di sabato 23 dicembre (ore 18,30) a Benevento ha parlato della situazione del Catania.

– Come deve cambiare l’atteggiamento della squadra?

L’atteggiamento della squadra deve cambiare negli ultimi venti metri. Abbiamo sviluppato 24 situazioni da gol, che sono tantissime. Ma se nella casella dei gol realizzati c’è lo zero, dobbiamo migliorare. Col Sorrento abbiamo fatto una buona partita e ci sono stati un paio di calci di rigore non concessi. Al netto della nostra crescita, che deve essere costante, dobbiamo migliorare a livello realizzativo negli ultimi 20 metri.

– Il Catania deve cambiare allora tatticamente?

Bisogna trovare la via del gol. Ad un attaccante non puoi insegnargli a fare gol. O te l’ha donato la natura, oppure può essere un po’ più difficile. Oggi creiamo tanto ma non concretizziamo.

– Nulla da rimproverare alla difesa?

Siamo la seconda migliora difesa del campionato. C’è qualcosina da correggere ma credo che il reparto si stia comportando bene in proporzione ai gol fatti. Chi vuol essere protagonista deve prendere pochi gol”.

– Come sta preparando match col Benevento e che cosa teme degli avversari?

Venivamo da una settimana di lavoro intensa e abbiamo cercato più che altro di recuperare le forze. Ci sono stati altri due infortuni, Bocic e Mazzotta che non saranno disponibili domani. Avremo 16 giocatori di movimento, che bastano considerando le 5 sostituzioni. Cercheremo di affrontare nel migliore dei modi una squadra partita con i favori del pronostico, che ha un direttore sportivo con cui ho un ottimo rapporto, con una proprietà forte economicamente e ambiziosa che da tanti anni con sacrificio porta avanti le sorti del Benevento. Ha una rosa importante per la categoria, finora non hanno raccolto abbastanza il potenziale che hanno ma è comunue una squadra temibilissima da affrontare il Benevento.

– Come si vince questa partita? Forse per alcuni è l’ultima prova d’appello

“Il mercato di gennaio è balordo perché chi ha giocatori bravi, in forma e che stanno bene difficilmente li dà. Rischi di prendere dei calciatori che non hanno minuti nelle gambe, magari sono poco allenati o fuori lista e rischi di mandare via dei giocatori allenati, pronti, prendendone altri non pronti. E il 24 gennaio avremo una gara molto importante. Noi faremo il massimo in campionato, potrebbe bastare arrivare in finale di Coppa per avere il diritto di accedere ai playoff da terzi classificati nel caso in cui ci fosse il Padova in finale, essendo già i patavini nelle prime posizioni. Significa che in automatico a febbraio sapresti già di disputare i playoff da terzo in classifica con tre mesi per prepararli, un vantaggio non di poco. Il problema alla partita col Rimini con i giusti innesti. In qualche eccezione si può fare una valutazione diversa, accettare chi non ha giocato tantissimo ma sai che una volta messo a posto può darti molto più di qualcosa. Aggiungiamo il fatto che Catania non è una piazza per tutti. Il Catania per me tecnicamente è un’ottima squadra, in allenamento devo giocate da categoria superiore. Il problema è che non sai quale può essere il suo rendimento in una piazza come la nostra. Servono giocatori allenati, pronti, da Catania. Cicerelli? Negli ultimi anni ha vinto campionati e disputato playoff di B per andare in A. E’ abituato a giocare in piazze calde, noi riteniamo che una volta rimesso in pista – ha giocato a Reggio, Salerno – sia un’opportunità per il club. Continuerà ad allenarsi, se riterremo che tutto è a posto può essere un rinforzo di prospettiva.

– Qual è il progetto del suo Catania?

Quando ho parlato con la società ci siamo dati un obiettivo: Serie B entro tre anni e tre anni per la A. Noi abbiamo un tempo perché la società deve crescere anche dal punto di vista infrastrutturale. La società si sta impegnando per cercare di riportare il marchio a casa, è disposta a fare un ragionamento su Torre del Grifo ma non ai numeri attuali perché dopo una verifica dei tecnici la struttura ha bisogno di un investimento di 10 milioni solo per riattivarsi. Se ci mettiamo 27 milioni di richiesta, per un club di C è proibitivo. Se si rivedessero le cifre, la società mi dice che l’intenzione sarebbe quella. Trovando però un campo momentaneo perché per rimettere a posto Torre del Grifo ci vorrebbero almeno dieci mesi di lavoro. L’anno scorso nonostante il numero di abbonati il Catania ha avuto una perdita di circa 3 milioni ripianata dalla famiglia Pelligra che ha messo soldi di tasca propria per pareggiare il bilancio. Grella sa che qualcosina è stato sbagliato ma è normale. La proprietà ha vissuto la versione bella e positiva di Catania quando vince ed il volto di chi si lamenta per i risultati che non arrivano. Loro sono i primi ad avere l’interesse di portare il Catania più in alto possibile. Noi siamo qui affinché questo accada più in fretta possibile ma c’è da costruire e crescere nel tempo, cercando di essere tutti più veloci. Questo è il progetto che ho sposato, devo portare il Catania in B ed io ci riuscirò. Se poi così non sarà, giusto che me vada a casa».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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