ROMA, 02 OTT – “L’intitolazione della Curva Sud a mio padre? Inaspettata ed emozionante, a me è sempre piaciuto lo sfottò tra Roma e Lazio, e anche papà lo apprezzava, si divertiva. Scambiava opinioni con tantissimi tifosi romanisti”. Parola di Massimo Maestrelli, figlio del tecnico artefice del primo scudetto della Lazio, nel 1974, il cui ricordo si è celebrato oggi all’Olimpico. “Lo so che per i romanisti è un sacrilegio, però mio padre ha giocato anche nella Roma per tre anni, quindi diciamo che per l’80% è Lazio e per il 20% è Roma”, prosegue Maestrelli junior, che è venuto oggi allo stadio per Lazio-Spezia con i propri figli e quelli del fratello gemello Maurizio, scomparso nel 2011. Uno di loro, il 19enne Alessio, gioca nel Frosinone da difensore centrale (come lo zio Marco Materazzi) e nella scorsa stagione ha esordito in Serie B. “All’epoca a una cosa del genere non avrei mai creduto, pensavo che dopo dieci anni sarebbe tutto finito. Invece, per un figlio vedere un papà ricordato in questo modo è una gioia immensa, me lo fa sentire vivo, vicino”, ha concluso Massimo Maestrelli.