ROMA, 15 NOV – “L’obiettivo dell’allenatore è quello di non allontanare l’obiettivo individuale da quello di squadra. Io cerco di fare in modo che ogni individuo si esalti in un modello di squadra, non li porto mai dentro il mio modello. Cerco di esaltare l’individualità a servizio della squadra”. Marco Baroni, tecnico della Lazio, ai canali ufficiali del club racconta il proprio approccio al lavoro che sta portando i biancocelesti ad essere una delle sorprese del campionato. L’allenatore ha sottolineato come sia fondamentale per lui avere un rapporto “schietto e leale. La prima crepa che può trovare una squadra in un allenatore è la mancanza di coerenza. Cerco di essere più autorevole che autoritario, è un mio modo di vivere, ci credo e lo porto avanti. Dei miei allenatori odiavo la presa in giro e l’incoerenza. I calciatori devono capire di essere nella direzione della loro crescita personale”, prosegue. Infine un pensiero sull’importanza del linguaggio del corpo perché “l’allenatore può essere utile anche con le braccia. Nell’ultima gara col Porto sentivo che la squadra poteva vincere negli ultimi minuti e col linguaggio del corpo ho provato a spingere questo concetto”, conclude.