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La salvezza «comprata» del Catania

La salvezza «comprata» del Catania Impellizzeri resta agli arresti domiciliari

Dal Riesame no a scarcerazione. Pulvirenti in Procura Figc

Di Redazione |

CATANIA – Il Tribunale del Riesame di Catania, V Sezione Penale, ha rigettato i ricorsi proposti dagli indagati Fernando Arbotti, Piero Di Luzio ed Giovanni Luca Impellizzeri. Daniele Delli Carri e Fabrizio Milozzi hanno invece rinunciato al ricorso già presentato. Tutti restano così agli arresti domiciliari. Il Tribunale della Libertà ha confermato – spiegano in Procura – l’impianto della pubblica accusa con riferimento, in particolare, ai ruoli Fernando Arbotti, Piero Di Luzio e Giovanni Luca Impellizzeri, Daniele Delli Carri e Fabrizio Milozzi, dagli ex dirigenti del Catania Pulvirenti Antonino e Cosentino Pablo.

Intanto l’ex patron del Catania, Antonino Pulvirenti è arrivato in Procura Figc per essere interrogato in merito al suo coinvolgimento nelle presunte combine di una serie di match che consentirono al club etneo di raggiungere la salvezza in Serie B. L’audizione è stata chiesta dallo stesso patron che, nei giorni scorsi, ha ricevuto l’avviso di chiusura delle indagini. L’obiettivo di Pulvirenti sarebbe quello di alleggerire la posizione della società che dovrebbe essere deferita per doppia responsabilità diretta nel processo al Calcioscommesse di agosto, con il rischio di una retrocessione in Serie D. Ad accompagnare Pulvirenti, il legale del club Eduardo Chiacchio e i suoi avvocati penalisti personali Giovanni Grasso e Fabio Lattanzi. 

C’è stata anche una pausa pranzo nell’audizione del patron del Catania. Il proprietario del club etneo ha lasciato – in compagnia dei suoi legali – gli uffici federali di via Campania, a Roma, dopo poco più di un’ora dal suo ingresso, senza rilasciare dichiarazioni. L’audizione è ripresa alle 14.30.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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