Il nodo ripescaggi in serie B domani all’atto conclusivo: il Catania ci spera

Di Giovanni Tomasello / 29 Ottobre 2018

Ormai siamo veramente all’ultimo atto di un “teatrino” di cattivo gusto che ha visto come protagonisti in negativo coloro che fin qui hanno gestito lo sport italiano, il calcio in particolare. Tra questi qualcuno ci ha messo almeno la faccia, qualche altro ha continuato ad agire dietro le quinte facendo il burattinaio.

A meno di colpi di scena, domani mattina il Consiglio federale della Figc non potrà che lasciare il campionato di Serie B a 19 squadre visto che già si sono giocate ben nove partite e – secondo alcune indiscrezioni di cui siamo venuti a conoscenza – verrà garantito il ripristino del format a 22 squadre per la prossima stagione 2019-’20, stabilendo inoltre 7 promozioni dalla Serie C alla B. L’unico dubbio resta legato all’Entella tanto che si era parlato di una B a 20 squadre ma aspettiamo domani “giorno del giudizio” del Consiglio federale convocato per le ore 11 e che finalmente potrà mettere la parola fine al nodo ripescaggi almeno per quanto riguarda il numero di squadre partecipanti al campionato.

Per il resto, e cioè per i risarcimenti alle squadre danneggiate, ci sarà tempo, ma è fin troppo chiaro che riceveranno quel che spetta loro dopo aver vissuto tre mesi d’incubo entrando in un tunnel di cui non si è intravisto per lungo tempo neanche uno spiraglio di luce. «Il calcio è finito in mano agli avvocati» brontola un alto dirigente di casa nostra, ma la verità è che lo sport più popolare del nostro Paese, è agonizzante da troppo tempo per colpa anche di certi personaggi che vi ruotano attorno: pseudo dirigenti nazionali incompetenti, e c’è perfino chi ci specula.

UNA TELENOVELA INTERMINABILE. A dare il via alla più lunga farsa calcistica che il cronista ricorda nella storia del calcio italiano, è stato l’oggi ex commissario della Figc, Roberto Fabbricini, che il 13 agosto tra lo stupore generale decise di variare il format da 22 a 19 squadre. Mai sapremo perché Fabbricini abbia preso una simile decisione violando pure lo Statuto, ma l’allora commissario della Figc dopo la sua azione di forza ha pure scatenato tutta una serie di reazioni rabbiose. Un blocco dei ripescaggi che ha mandato su tutte le furie mezzo mondo calcistico. Carte bollate a non finire, gli avvocati delle società “ripescabili” costretti a fare la spola tra le proprie città e Roma. Siamo in piena estate, le squadre sono già in ritiro precampionato da tempo ma non si capisce più nulla.

È il 7 settembre quando il Coni ritiene che i ricorsi presentati dalle società in bilico tra le Serie C e B – Catania, Novara, Ternana, Siena, Pro Vercelli – siano inammissibili. Un mese dopo, il 1° ottobre anche il Tribunale federale nazionale respinge le istanze dei club in questione dichiarando che gli atti del commissario Fabbricini erano legittimi. Mercoledì 24 scorso poi il Tar accoglie le istanze di Pro Vercelli e Novara con una sentenza che ordina di riportare il format della B a 22 squadre. Sabato 27 il Consiglio di Stato sospende l’ordinanza del Tar accogliendo il ricorso presentato dalla Lega B, fissando la Camera di Consiglio per il 15 novembre. Una storia grottesca, tipicamente italiana.

LE ULTIME NOVITA’. E andando adesso all’ultim’ora, la Ternana ha presentato una richiesta al Consiglio di Stato per la revoca del decreto cautelare monocratico del dott. Perotti. Il presidente della Quinta Sezione del Consiglio di Stato, dovrebbe pronunciarsi oggi. La Lega B però è quasi sicura che la richiesta sarà rigettata perché il Consiglio di Stato, dovendo scegliere tra il legittimo affidamento di chi aveva presentato domanda di ripescaggio (tre squadre) e il legittimo affidamento che 19 squadre su 19 avevano riposto nella legalità dell’operato della Figc e nella certezza del calendario varato ad agosto, ha ritenuto prevalente l’interesse a far proseguire il campionato così com’era cominciato. E questo era fin troppo prevedibile al momento della compilazione dei calendari che furono fatti dopo rinvii e interruzioni. Una farsa anche quella voluta, una strategia studiata a tavolino.

LA POSIZIONE DEL CATANIA. Martedì mattina i legali del Catania discuteranno alle ore 9 al Consiglio di Stato il proprio ricorso cautelare – l’udienza è stata rinviata giovedì scorso – e poi due ore dopo avrà inizio la seduta del Consiglio federale, il primo dell’era Gravina. Che ci possa essere un ripescaggio ormai è solo un sogno, ma ci si augura che il Catania possa riprendere subito a giocare e affrontare sabato prossimo la trasferta di Potenza. La squadra di Sottil è l’unica ancora imbattuta del girone C, insieme con la Juve Stabia e ha collezionato ben 4 vittorie e due pareggi. Un cammino da protagonista che speriamo possa riprendere il più presto possibile e concludersi nel tanto sospirato ritorno in Serie B. Meglio una promozione ottenuta sul campo che in un tribunale o “d’ufficio”.

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Redazione
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