CATANIA – Dal ritiro politico in un hotel a due passi dall’Etna alle riunioni a getto continuo programmate a Palazzo degli Elefanti nel pomeriggio. Il sindaco Salvo Pogliese, rossazzurro nell’anima, esulta per il ritorno in B del Catania: «Confesso la mia emozione che non accenna ad andare via. Da domani la metto un po’ da parte perché la città deve risolvere una marea di problemi legati a pulizia, occupazione, finanze. Ma ribadisco che la notizia da a tutti quanti una spinta notevole. Affrontiamo la giornata con un sorriso di speranza».
La festa dei tifosi in piazza Europa ha fatto riaffiorare vecchie sensazioni.
«Catania è passionale, generosa. Legata alla propria squadra di calcio come pochi. Ho visto le immagini di esultanza e sono andato indietro nel tempo. Ai tempi delle promozioni, anche quelle più recenti, delle scalate dopo i torti subiti da Massimino».
La sua mattinata tra pensieri di calcio e di amministrazione che cosa cambia per Catania a livello di umore?
«Abbiamo terminato il nostro ritiro a Zafferana. Non siamo calciatori, ci sono bastati due giorni di full immersion per programmare le priorità da affrontare, per selezionare una scaletta di argomenti urgenti e confrontarci con la Giunta. Due giorni intensi, interrotti solo con il filo diretto che avevamo con Torre del Grifo».
Sindaco, aveva parlato al nostro giornale con enorme ottimismo. Diciamo che ha “chiamato” il ripescaggio del Catania.
«Ero ottimista perché, in fondo, il 10 giugno il Catania ha perso l’accesso in finale per la B solo per la differenza di un calcio di rigore. Nei giorni scorsi, dico la verità, ho avuto sensazioni non proprio positive. Anzi, i segnali iniziali erano preoccupanti, poi la notizia arrivata dalla sede del Catania ci ha fatto esultare come si fa allo stadio. Il giorno dopo si realizza di più. Vi svelo un aneddoto: ho incontrato a Roma l’assistente dell’onorevole Taiani, il figlio è il presidente della Ternana. Mi ha confidato che il padre fosse ormai convinto del ripescaggio del Catania. Tutto questo è successo giovedì, da allora ho cominciato a fare il conto alla rovescia; è andato bene».
Quali saranno i risvolti economici della Serie B? E quelli sociali?
«Ci sono studi di esperti di marketing che evidenziano l’importanza di avere una squadra di calcio che partecipa a un campionato nazionale. In termini di promozione del territorio il risvolto è notevole, c’è una grande valenza sociale legata al pallone e in un momento grigio come quello attuale induce all’ottimismo».
Lei ha anche scritto che quella del Catania è una promozione acquisita sul campo.
«Sì e lo ribadisco. Sia per quello che hanno vissuto Catania e il Catania calcio, sia perché in fondo siamo andati quasi in B, durante il campionato. Poi è un risvolto importante, e torno a parlare di sociale e di emozioni, per chi non ha mai tradito i colori. Nella buona e nella cattiva sorte. Parlo di chi, col Catania fatto precipitare tra i Dilettanti nel 1993, ha affrontato le trasferte di Milazzo, Aci S. Antonio, Gangi, per esempio. Per chi c’era, a quel tempo, è un momento di grande riscatto. Ritornare in un palcoscenico nazionale è una gioia indescrivibile, a maggior ragione dopo la sconfitta col Siena del 10 giugno».
Il Catania sui giornali e in tv è uno spot che inneggia alla speranza. Da tifoso abbonato di tribuna B esprima la sua gioia.
«C’è voglia di vivere, adesso, un palcoscenico di livello nazionale».
Il ruolo di Lo Monaco e quello di Torre del Grifo.
«Il Village, con i costi di gestione, in pratica ha allontanato gli avventurieri del momento; la scelta di investire (2011) soldi per il Village è stata azzeccata. Oggi è un gioiello invidiato da tutti. Lo Monaco ha dato la spinta per il risanamento economico e per una gestione generale grintosa».
Si tornerà a parlare del nuovo stadio….
«Siamo pronti al dialogo con la società, sia per quanto riguarda il progetto dello stadio fuori città, sia per la sistemazione del Massimino».
Lei, sindaco, era anche il capo corista degli Indians in curva.
«Ora sono in tribuna B perché molti dei miei amici si sono spostati li. Questione legata a età e generazioni che osservano il Catania sempre uniti. Affronterò trasferte più comode».
Ma come, va ancora in auto?
«Certo. Sono stato a Cosenza e a Lentini che sono tutto sommato viaggi comodi. Gli altri più lontani ora verranno pianificati diversamente».