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Il Catania escluso dal calendario di B, ma non finisce qui
Sono le ore 20,42 di un caldo lunedì d’agosto quando la Figc modifica l’articolo l’art. 50 Noif e autorizza il format di una Serie B a 19 squadre. Una decisione assurda, impensabile, fuorilegge. La cerimonia di compilazione del calendario già cominciata a Milano con quasi 2 ore di ritardo e interrotta dopo aver stilato la prima giornata, può riprendere solo perché finalmente il commissario della Federcalcio, Roberto Fabbricini, ha preso l’impopolare e ingiusto provvedimento che cambia le leggi. Sembra che gli stessi avvocati della Figc si fossero dichiarati contrari all’introduzione di quella norma che ha permesso di fare un calendario a 19 squadre e questo perché lo Statuto stabiliva che il format deve essere modificato una stagione prima, ma evidentemente per il commissario della Figc «tutto si può fare». È una giornata funesta per il calcio italiana e non solo perché il Catania si ritrova escluso dalla B dopo che due sentenze lo avevano riammesso nella serie cadetta, ma per la violazione delle legge. Un colpo quasi mortale per il calcio italiano agonizzante già da troppo tempo.
Nell’imminente vigilia del Ferragosto in una Milano deserta, nasce così una Serie B a 19 squadre che per l’arrogante e pieno di sé presidente di Lega, Mauro Balata, sarà anche spettacolare. Un colpo di mano quella della Lega di Serie B che evidentemente sapeva di poter contare sul sostengo della Figc. Ma resta il caos e adesso ci saranno una pioggia di ricorsi. Anzi c’è chi li aveva già inoltrati e ci riferiamo a Ternana e Pro Vercelli. Il Catania come primo atto presenterà una denuncia alla Procura della Repubblica e impugnerà la delibera di ieri.
Fin troppo comprensibile la rabbia dell’amministratore delegato rossazzurro, Pietro Lo Monaco che è ha un diavolo per capello. «La Figc e la stessa Lega non hanno idea di cosa li aspetta – sono le parole del dg del Catania – non si possono violare pesantemente le regole. È risaputo che le norme non possono essere cambiate in corsa ma per cambiare il format del campionato occorre che il Consiglio federale lo decida con almeno un anno d’anticipo. Un consiglio federale che non c’è perché la federazione è commissariata. Chiederemo pure un risarcimento».
Lo Monaco parla tutto d’un fiato e non lo si riesce a fermare ma ha ragione: «Sono nel calcio da mezzo secolo, ma ormai siamo alla fine, mai viste cose del genere». L’ad rossazzurro sferra poi il colpo micidiale: «Ci sono responsabili e mi riferisco all’asse Coni-Lotito o meglio Malagò-Lotito. Quest’ultimo si crede il padrone del calcio ed è convinto di fare ciò che gli sembra. Il guaio è che, se nessuno lo ferma a cominciare dal Coni, Lotito va avanti. Siamo di fronte a una vera associazione a delinquere, ma la questione non finisce certamente qui. È stato fra l’altro preso un provvedimento impopolare ma ne riparleremo nei prossimi giorni. Non ci fermeremo di fronte a nulla. Non mi sarei mai aspettato che finisse così. Quest’atto della Lega B e del consenso della Figc rappresenta la morte del calcio italiano e sono sicuro che ormai lo si è compreso chiaramente.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA