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Ierardi: «Il Catania resta umile. A Foggia affronteremo un duello importante»

«L’intesa tra i reparti è in netta crescita. La classifica? Non si guarda, curiamo i dettagli indicati dal tecnico»

Di Giovanni Finocchiaro |

La difesa non ha beccato gol in sei delle nove partite fin qui disputate. Uno dei particolari di cui il Catania va fiero perchè dalla legge non scritta che recita «primo non prenderle» nasce il cammino di una squadra ambiziosa al di là del blasone.Poi, come dicono Grella, Faggiano e Toscano, i meriti vanno conquistati sul campo e domenica ecco un altro impegno durissimo sul campo di un Foggia ferito per la scomparsa dei tre giovani tifosi ma desideroso di imporsi sul campo contro un rivale storico come quello rossazzurro.Mario Ierardi, sentito dalla nostra redazione, ha riassunto con equilibrio e mai pago di quel che s’è costruito, il momento del Catania.Ierardi, lei dopo uno stop per un affaticamento ha vissuto da protagonista le vittorie con Casertana e Altamura. Cosa è cambiato rispetto al pari con Picerno e Cerignola e all’unica battura d’arresto accusata con il Giugliano ?«Dopo essere stato fermo qualche giorno per un acciacco sono rientrato con grande vigore. Siamo riusciti a sfruttare le occasioni create. Quanto al ko con il Giugliano, avevamo creato tante occasioni ma senza riuscire a inquadrare la porta. Ed è stato fondamentale trovare il gol nel tentativo di rimonta».

La difesa è tra le meno perforate dell’intera C. Chiunque giochi tiene gli avversari lontani dalla porta. Da cosa nasce questa comprovata solidità ?«Il Catania è una squadra costruita per tentare di vincere. Chiunque vada in campo sa esattamente quali sono le indicazioni dell’allenatore. In questo senso i vari reparti lavorano tanto per metere in pratica la sua idea di calcio, mentalmente sappiamo che ogni gara bisognerà affrontarla con una concentrazione elevatissima».

La lotta per avanzare ancora in classifica non può prescindere dal match di Foggia. Che sfida bisogna aspettarsi?«Non sarà un confronto facile, giocheremo in un ambiente molto determinato. Il Foggia ha un allenatore come Capuano che tiene a far bella figura. Ci aspetterà un confronto molto acceso in cui si vince magari non con il bel gioco, ma con la voglia di lottare su ogni pallone».

L’intesa con Di Gennaro e Castellini si fortifica. Il modulo a tre dietro sembra ormai rodato.«Abbiamo compreso cosa chiede il tecnico, i braccetti devono aiutare in fase difensiva che offensiva. Ci stiamo trovando bene, i risultati lo confermano e dobbiamo continuare a realizzare ogni prova che ripetiamo in allenamento».

Il Benevento è la squadra più forte del girone ?«Per il momento è in cima e sta dimostrando continuità. Noi sicuramente siamo nel gruppo delle concorrenti e vogliamo essere competitivi e lottare. |”Parlerà” il campo ma dovremo essere noi a determinare il cammino della squadra da qui alla fine».

Il dato dell’affluenza allo stadio supera anche presenze in piazze di Serie A. Quanto sta spingendo il pubblico ?«Chiunque viene a Catania sa bene che ci sono quasi 20 mila spettatori allo stadio e non li trovi quasi da nessuna parte. A noi questo rapporto con la città trasmette una carica pazzesca, agli avversari pesa questo entusiasmo, non posso dire il contrario. Quando entro in campo per il riscaldamento ho la pelle d’oca, poi ci si concentra sulla gara e non pensiamo ad altro. Prima di arrivare a Catania mi avevano descritto l’ambiente da categoria superiore che si vive al Massimino, ma viverlo di persona è ancora più coinvolgente».

La classifica non si guarda (frase comune a chi si inserisce ai vertici) ma quali sono le sue sensazioni? Il Catania sembra attrezzato per lottare al vertice.«La classifica non si guarda. Sembra un luogo comune, ma noi lo stiamo mettendo in pratica. Al di là degli acciacchi o degli infortuni più gravi, siamo una squadra completa. Il direttore sportivo Faggiano ha costruito un organico con 23-24 potenziali titolari. Chi va in campo fa bene sempre. E a volte segna gol anche decisivi. Avanti così».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA