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Grella e il Catania che verrà: «Faggiano e Toscano per provare a vincere»

Il vicepresidente. «Abbiamo dato una traccia della nostra voglia di lottare ai vertici: il ritiro e gli impianti: ecco la mia idea»

Di Giovanni Finocchiaro |

In un pomeriggio di grandi manovre per il futuro, di colloqui continui, di strette di mano ai genitori che hanno portato i figli al Campus rossazzuro, il vice presidente Vincenzo Grella traccia lo stato dei lavori attuale del Catania che verrà.

Com’è nato il legame del Catania con due personaggi chiave della prossima stagione come Faggiano e Toscano?

«Daniele lo conosco da almeno otto anni. Ci siamo incrociati in più stadi. Abbiamo chiacchierato anche in tempi non sospetti. Gli amici in comune mi hanno sempre riferito la sua professionalità frutto di un percorso importante, la sua onestà intellettuale. Il modo di vedere il calcio ci accomuna. A metà gennaio abbiamo stabilito un contatto regolare, sentivo nella sua voce la voglia di rimettersi in gioco. Non ha mai fatto riferimento al campionato, ma con umiltà abbiamo affrontato i particolari del progetto. E più ne parlavamo, più mi cercava. Sempre con i tempi di chi il calcio lo conosce e non straripa. Avevamo bisogno di una figura di riferimento, di spessore, non c’è dubbio: con la sua esperienza per il mercato sarà un valore aggiunto enorme e durante la settimana avere una figura fissa che può aiutare la gestione della parte sportiva lascia per me un po’ di tempo per dedicarmi ad altri progetti in società».

Quella di Toscano è stata una trattativa complicata ma gestita con caparbietà.

«Già a fine stagione avevamo iniziato insieme a Massimo Varini a mettere giù una lista di potenziali candidati. Ho parlato con tanti tecnici cercando di capire cosa potevano costruire nel nostro club. Che idee avevano per la crescita del Catania, quale era il processo di organizzazione della settimana di lavoro. Negli incontri con Toscano mi ha attratto il suo il suo pragmatismo. Mi ha colpito per semplicità e concretezza, sostanza. Ero colpito dal suo modo di ragionare. Quando finisce un incontro si chiamano altre persone per avere referenze ulteriori: tutti mi hanno detto che è concreto, organizzato, fa allenare bene le squadre, si è costruito da solo, non viene a Catania perchè è stato consigliato. La somma di questi particolari ha portato a Toscano e la conferma me lo ha dato il consiglio interno del Catania: Pelligra e Bresciano sono stati subito d’accordo. Credo sia il professionista adatto al Catania».

Ritiro ad Assisi: ci siamo quasi.

«Inizierà dopo i test che si svolgeranno a Catania. Insieme con il prof. Petralia, con il dott. Riso e col nuovo staff tecnico, concordando col ds, abbiamo deciso di anticipare di qualche giorno il raduno a Catania per completare le visite mediche. Anticipiamo di 4 giorni, poi andremo ad Assisi e lì lavoreremo senza perdere tempo per le visite. Non possiamo sbagliare la preparazione di una virgola. Abbiamo allungato fino a un totale di 20 giorni il periodo».

Le date?

«Dal 14 luglio e fino alla vigilia della sfida di Pisa, in Coppa Italia con la Carrarese il 4 agosto».

Mercato già in fase di sviluppo.

«Vogliamo rafforzare ogni zona del campo. Il tecnico insieme con il direttore sta discutendo per vagliare le ipotesi legate al modo di giocare. Questo ci permetterà di individuare i calciatori funzionali alla causa. Sul mercato, se vuoi anticipare i tempi, devi essere disposto a pagare di più. Avremo anche spese per congedare qualche calciatore, ma tutto deve entrare nella logica di una spesa che è competitiva, non è che ci facciamo prendere per i fondelli. A spendere ci metti un attimo, ma poi capita un’opportunità ghiotta, rimani fuori budget e ti danni l’anima. Il direttore ha conoscenza, capacità per fare bene, lasciamolo lavorare sereno».

State lavorando anche alle conferme.

«Abbiamo buone idee su chi può rientrare nel progetto tecnico. Ho suggerito di valutare qualche profilo in fase di preparazione. Con nuovi stimoli qualcuno potrà fornire una prestazione migliore, sorprendente».

Toscano ha un biennale con opzione per il terzo. Vuol dire che il Catania programma per vincere in due stagioni o tenterà subito?

«Quando prendi Toscano e Faggiano l’intento del club è chiaro. Non voglio far passare un messaggio sbagliato: sono consapevole che rifacendo la rosa bisogna dare il giusto tempo per far quadrare i conti al tecnico. Ma non diventerà un alibi. L’esigenza del club e della piazza è di avere una squadra molto competitiva che senta la responsabilità di portare i risultati a casa. E questi risultati sono la voglia di andare a vincere il campionato. Se uno pensa di venire a Catania senza voglia, fa meglio ad andare altrove».

Impianti, se ne discute spesso: dal terreno di Nesima alla possibilità di trattare Torre del Grifo.

«Stiamo facendo lavori sul campo di Nesima per renderlo funzionale alle esigenze anche della prima squadra che andrebbe ad allenarsi lì in caso di emergenza. Realizzeremo sala medica e sala riunioni, sistemeremo il campo: daremo un look diverso. Se quando piove serve un campo supplementare, a quel punto al mattino potremo usare Nesima».

Gli altri impianti intorno alla città?

«In futuro potremo prendere in considerazione altri campi, ma serve un progetto per sistemare alcune strutture. Costano, serve investire centinaia di migliaia di euro. Il nostro è un club che costa, sul piano della gestione, abbiamo aumentato lo staff e le ambizioni, dobbiamo prestare attenzione».

Torre del Grifo?

«La struttura è già lì, devi lavorare tanto per sistemare il Village ma la parte sportiva la potresti avere funzionante in meno tempo. Il presidente sta valutando e per ora mi fermo qui».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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