A soli 13 anni vinceva la sfida con la forza di gravità piegando l’asta che l’avrebbe catapultato nel 2003 a Parigi a 5,90 vincendo il titolo mondiale. Giuseppe Gibilisco, siracusano, classe 1979, quattro Olimpiadi condite col bronzo ai Giochi di Atene 2004, ha stravolto le leggi della fisica e adesso dopo aver chiuso la carriera di atleta, ha intrapreso con il suo Gruppo Sportivo Fiamme Gialle, quella di allenatore seguendo Claudio Stecchi che lo scorso febbraio con 5,82 ha eguagliato il suo record italiano, ma non ha smesso di cimentarsi in esperienze estreme.
Così dopo aver inseguito una maglia azzurra nel bob, ha continuato a coltivare la sua passione per il volo e oggi guida l’Avio Club Siracusa affiancato dal vice Maurizio Lanto e i consiglieri Pietro Genovese, Mattia Mallia, Francesco Moceo e Ignazio Nobile, un gruppo di soci che lavorando in armonia e sintonia ha deciso di rimboccarsi le maniche per gestire il club (in visita c’è stato anche il sindaco Francesco Italia), migliorarlo e farlo conoscere a quanti vogliano imparare a volare.
«E a Siracusa si vola – ci dice entusiasta Giuseppe Gibilisco lo “Zar di Sicilia” dell’asta – è infatti dal 1987 che un gruppo di amici, amanti del cielo, si riunisce di settimana in settimana per realizzare il sogno di Icaro. Prima con mezzi quasi di fortuna, oggi con aerei ultraleggeri e deltaplani tecnologici, avanzati, sicuri e soprattutto divertenti. In una traversa di Strada Laganelli, nella zona sud di Siracusa, si concentra la nostra realtà, fatta di una pista di 450 metri, due hangar, uffici, club house e una ventina di aerei. Oggi è intitolata ad Antonmaria Quercioli Dessena, che fino al 2017, quando ci ha lasciati, è stato il presidente che ha costruito tutto ciò che circonda».
Così dopo l’asta il “volo” continua.
«Ho iniziato la mia avventura aeronautica per così come per caso è iniziata la mia carriera agonistica. Tra un allenamento e l’altro al Centro di Preparazione Olimpica di Formia, dove sono stato per circa 20 anni, passava spesso nel periodo estivo un deltaplano a motore, Incuriosito da quel mezzo chiesi dove poter fare un giro e così conobbi colui che poi è stato il mio istruttore di volo, Massimo Aversano e da lì è iniziato questo amore infinito per il mondo del volo».
Dal volo alla progettazione di un mezzo tutto tuo.
«Nel 2007 consegui il mio primo attestato di volo e da lì a breve feci il corso da paracadutista e l’abilitazione alla scuola di Salerno e nel 2009 l’idea di costruirmi il mio primo deltaplano a motore, ma la voglia di avere una macchina unica e performante mi portò ad iniziare subito dopo un progetto, e la relativa realizzazione avvenuta nel 2015 dopo quasi 4 anni di lavoro, grazie all’aiuto del mio amico Antonio Castrechini, di un deltaplano a motore col quale di tanto in tanto mi avventuro a sorvolare i cieli della nostra meravigliosa Italia. E così subito dopo il collaudo, il 28 agosto del 2013 esattamente 10 anni dopo la mia vittoria ai Mondiali di Parigi mi avventurai da Formia verso Siracusa. L’Italia è un paese meraviglioso ma vista dall’alto ha un fascino unico e invito tutti a provare a volare».
Cosa ti spinge ancora adesso 44 anni a “volare”.
«Volare significa lasciare a terra il peso delle cose quotidiane, ammirare i monti, perdere lo sguardo nell’infinità del mare, vivere un’altra dimensione. Questo è quello che ricerco quotidianamente e questo quello che facciamo da ben 36 anni all’Avio Club Siracusa. E come in ogni cosa che si fa per passione, nasce il desiderio di condividere ed è per questo che il nostro obiettivo è attirare nuovi soci, nuovi amiche e amici per scoprire insieme le bellezze del cielo e della terra vista dall’alto. La nostra scuola di volo è la più longeva della Sicilia e ha messo le ali a centinaia di appassionati, grazie alla competenza dell’istruttore Roberto Tonicchi che è anche il meccanico autorizzato presente in aviosuperficie per la manutenzione di motori e aerei. Grazie alla sua scrupolosa attenzione ci divertiamo, in sicurezza».
Oltre a volare con il tuo deltaplano ti piace lanciarti col paracadute.
«La nostra spettacolare location è sede anche di una scuola di paracadutismo e deltaplano ed è frequentata anche da un nutrito gruppo di aeromodellisti e così oltre a volare col mio deltaplano amo anche lanciarmi col paracadute. E al volo in ultraleggero nel corso del tempo si sono aggregate altre discipline che a vario titolo hanno a che fare con il cielo».
Sei anche diventato l’”Archimede” siracusano.
«Oltre a costruirmi il deltaplano, lo slittino per allenarmi al campo “Di Natale” quando ero in corsa per le Olimpiadi Invernali col bob, ho progettato e costruito la bici elettrica “Jockey Jump”, un’idea condivisa con Alessandro Talotti, il mio grande amico, azzurro e campione di salto in alto, scomparso nel 2021 a soli 40 anni».