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Fiorentina: Piatek, grazie a Italiano sono migliorato molto

'Lui è un grande allenatore. L'Europa? siamo sulla buona strada'

Di Redazione |

ROMA, 21 APR – “Sono molto contento di essere alla Fiorentina. Siamo una grande squadra e in questa stagione stiamo giocando molto bene. In questi primi mesi ho fatto sei gol in 10-11 partite, sono contento ma devo continuare. Italiano? è molto forte e ha tante idee per il calcio. E’ un grande allenatore, che predilige un calcio offensivo con grande intensità. Questo mi piace, perché voglio sempre migliorarmi come calciatore”. In un’intervista a Dazn, Krzysztof Piątek parla del suo ritorno in Italia e, nello specifico, alla Fiorentina. Che, grazie anche ai gol dell’attaccante polacco, ora è in piena corsa per un posto nelle coppe europee. “Siamo sulla buona strada ma dobbiamo guardare alle prossime partite – commenta Piatek -. Per Firenze questa è un’occasione incredibile per andare in Europa, anche per noi, per la squadra. Siamo forti ma vediamo, le prossime partite dobbiamo giocarle bene”. Intanto per Italiano si riproporrà il dilemma se far giocare al cento dell’attacco Piatek o il brasiliano Cabral, anche lui arrivato a gennaio. “Dobbiamo aiutare la squadra, entrambi vogliamo giocare titolari – ammette – e aiutare la Fiorentina ad andare in Europa. Questa credo sia la strada giusta”. Per vivere ha scelto il centro di Firenze: “è molto bello, mi piace, e quando esco con il mio cane i tifosi mi fermano per fare foto. E’ un piacere per me, perché rispetto tutti i sostenitori di questa squadra”. A renderlo ancor più ottimista è il fatto di essere diventato “sicuramente un calciatore migliore, perché ho più esperienza. Ho giocato in Germania e Italia”. Il merito principale è di Italiano: “penso di essere migliorato di più in questi due-tre mesi che in due anni in Germania, perché mi sto allenando con un grande allenatore Vincenzo Italiano che ci fa giocare bene e questo è l’importante”. Invece al Milan, con Giampaolo, cosa non ha funzionato? “Ho fatto tanti gol con Gattuso, poi è arrivato Giampaolo che ha cambiato modulo e idea – risponde -. Era un sistema dove i calciatori non hanno giocato nel proprio ruolo, io ho giocato con Castillejo come attaccante e Suso trequartista, queste non sono le loro posizioni”.

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