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Ciclismo: a Livigno la presentazione del docufilm che racconta la vita di Vincenzo Nibali
Immagini inedite dello "Squalo dello Stretto", leggenda dello sport per essere tra i sette ciclisti che in carriera hanno vinto Giro d'Italia, Tour de France e Vuelta. Il messinese per la vittoria finale del Giro 2024 pronostica Tadey Pogacar e fa il tifo per Antonio Tiberi che molti considerano il suo erede e fa le carte al ciclismo siciliano dal 2022 "orfano" di uno dei suoi più grandi campioni
A Livigno si continua respira l’aria dei grandi eventi e dopo la leggendaria impresa dello sloveno Tadey Pogacar, da solo sul traguardo del Mottolino di ieri per la 15ª tappa del Giro d’Italia, un’altra leggenda del ciclismo ha tenuto banco: Vincenzo Nibali, messinese, uno dei sette ciclisti nella storia delle due ruote ad aver vinto almeno un’edizione di Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta.
Lo “Squalo dello Stretto” al seguito del corsa rosa con Rcs, dopo aver premiato sul traguardo del Mottolino, un Pogacar sempre più rosa, è stato protagonista al Cinelux di Livigno di una indimenticabile serata per la presentazione di un docufilm sulla sua vita che ieri è andato in onda su Rai Due e da oggi sarà disponibile su RaiPlay.
Vincenzo Nibali, ritiratosi nel 2022, rimane uno dei più forti ciclisti a livello italiano e internazionale e rivedere sullo schermo le immagini sulle strade della sua Sicilia, in compagnia di amici e parenti, per ripercorre la sua vita e le sue vittorie, è stata una grande emozione. Il docufilm “Vincenzo Nibali – Il 7° campione”, è una produzione Red Carpet, società del Gruppo ILBE, in collaborazione con Rai Documentari e con Vincit Consulting SAGL e A&J All Sports e narra in maniera semplice la grandezza di un atleta unico, da ricordare per generazioni. Il docufilm è stato girato nella sua Messina, dove ha cominciato a pedalare da piccolo. A parlare sono i suoi amici, i suoi genitori con papà Salvatore che lo spronava ad allenarsi partendo dal suo negozio di via Cesare Battisti a Messina o sulle strade di Venetico Superiore dove viveva il nonno. Un racconto accompagnato da immagini inedite, pedalate con gli amici e il fratello Antonio lungo le strade che permettono di vedere Messina e la Calabria, su per i Colli, Capo Peloro e Venetico Superiore, paesaggi unici.
“I luoghi della mia infanzia – ci dice Vincenzo Nibali – e della mia amata Sicilia. Luoghi dove sono cresciuto e ho cominciato a capire che potevo diventare un ciclista professionista, anche se è stata dura perché giovanissimo sono stato costretto a lasciare la Sicilia, ma ho avuto sempre il supporto della mia famiglia che non mi ha fatto pesare questo distacco”.
Adesso dalla Sicilia alle Alpi non più in bici, ma per seguire le gesta di altri campioni.
“A Livigno, Tadey Pogacar ha vinto una tappa durissima, riuscendo nel finale a cancellare un gap di oltre 3’ agli avversari. Una vittoria fondamentale per il successo finale e si potrebbe dire che il Giro è già chiuso, ma mancano ancora tappe importate ma con un Tadey così sarà difficile che ci possa essere qualcuno che possa scalzarlo dal podio rosa. Stiamo vivendo un Giro fantastico e anche la tappa di Livigno ha confermato l’amore della gente per la corsa rosa e il pubblico sempre più numeroso ne è una conferma”.
Damiano Caruso, il ragusano 2° al Giro 2021, ha detto che Antonio Tiberi, il laziale di 21 anni in Maglia Bianca di miglior giocane al Giro, ti somiglia.
“Sicuramente è un grande talento e ha ancora tanto spazio per crescere e con Damiano al fianco non potrà che fare sempre meglio. Ci sono ancora tappe importate per arrivare al traguardo di Roma e Tiberi può fare ancora bene come lo stesso Damiano che non molla mai nonostante le cadute e i problemi tecnici che hanno frenato il suo giro”.
In Sicilia esiste un nuovo Nibali?
“Purtroppo il movimento siciliano sta vivendo un momento di crisi, mancano le gare e sono sempre meno i corridori. Qualcosa comunque si sta muovendo al Team Bike Sicilia di Paolo Tiralongo che sono sicuro potrà sfornare in futuro campioncini. Posso fare anche un nome, Andrea Bruno, classe 2003, un giovane etneo di Misterbianco, capitano della squadra di Tiralongo, che ho visto in azione e con il quale ho già avuto modo di parlare e mi ha fatto una grande impressione. Il prossimo anno invece tornerà a fare attività il team messinese che porta il mio nome. Ci siamo presi una piccola parentesi, ma siamo pronti a ripartire alla grande”.
A LIVIGNO LA FESTA CONTINUA. E oggi Livigno nel giorno di riposo del Giro è ancora tutta “rosa”, una grande festa culminata ieri ser dal live show dei The Kolors” al Campo Sportivo, mentre in mattinata c’è stata la possibilità di visitare il centro sportivo Acquagranda, Centro di Preparazione Olimpica del Coni che dal 7 al 20 luglio vedrà in raduno il Palermo, la squadra rosanero in piena corsa per il ritorno in Serie A di calcio.
DOMANI LA LIVIGNO-S. CATERINA DI VALGARDENA SENZA LO STELVIO. E domani mattina a Livigno la partenza alle 11,20 dal centro sportivo Acquagranda, della 16ª tappa che porterà i corridori a Santa Cristina di Val Gardena. Per le recenti nevicate salta lo Stelvio che era la Cima Coppi di questo giro. La tappa da 202 km passa a 206 e la Cima Coppi domani sarà il Giogo di Santa Maria/Umbrailpass a quota 2489 metri, mentre il traguardo è posto sul Monte Pana con gli avversari di Pogacar che proveranno ad attaccarlo.
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