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Catania, sei ipotesi per il dopo-Marcolin

Catania, sei ipotesi per il dopo-Marcolin Marino è la “star”, Corini la “sorpresa”

E’ già calciomercato: toto-allenatore in casa rossazzurra VOTA

Di Giovanni Finocchiaro |

CATANIA – Sei nomi. Per ora sono «solo» sei gli allenatori accostati al Catania che verrà. Perché? Perché Marcolin, nonostante abbia un altro anno di contratto, è fuori dal progetto futuro dei rossazzurri. Nessuno ha detto ancora nulla (ma perché qualcuno ha parlato negli ultimi mesi) ma le indiscrezioni di colloqui con vari allenatori più o meno in vista fanno capire quanto il Catania si stia guardando attorno per dotarsi di una nuova guida. Il più importante, tra i tecnici possibili, resta Pasquale Marino. Ma adesso che l’ex rossazzurro deve affrontare i play off con il Vicenza che cosa accadrà? Si perderà tempo, si dovrà attendere la fine degli spareggi per parlare. E se il Vicenza dovesse essere promosso? Se dovesse rilanciare anche restando in B?    

Ecco perché, intanto, dirigenti ed emissari sondano il mercato. Dietro Marino c’è De Zerbi. Ipotesi di fantasia? No, no, con Robertino hanno parlato davvero. Lui, l’ex 10 del Catania promosso, ha già detto di volere rimanere a Foggia. Ma sarà vero? Stellone e il Frosinone si lasceranno davvero? Intanto il Catania s’è informato su cifre e disponibilità. Stellone, due salti in avanti consecutivi, è uno degli emergenti del momento. Chiaro che i rossazzurri, quanto meno, lo incontrino. E, poi, ci sono altre ipotesi legate a Boscaglia (ma è un nome che sembra in… ribasso nel borsino di maggio) e ad altri due tecnici.  

Di recente, nelle scorse ore, il Catania ha sentito anche Corini e Mimmo Toscano. Eugenio Corini ha allenato il Chievo prima dell’avvento di Rolando Maran ed è legato da contratto fino al giugno 2017. Mimmo Toscano è un altro degli emergenti. Ha guidato Cosenza, soprattutto, e Ternana e nell’ultima annata ha ricondotto in Serie B il Novara dopo un anno solo di purgatorio. Toscano per un paio di estati ha seguito gli allenamenti dei rossazzurri nel ritiro di Assisi, durante la gestione Zenga.  

In definitiva, adesso che il Catania è salvo, può pensare a rinnovare molti reparti, ma prima deve scegliere l’allenatore. Dal nome e dall’esperienza che porterà in dote si intuirà il campionato che i rossazzurri si appresteranno a condurre. Protagonisti assoluti o lenta programmazione (anche con i giovani?) Tutte le strade ci portano a protendere per la prima soluzione, visto che sul piano economico la gestione del club rossazzurro rischia di entrare in difficoltà se dovesse rimanere per anni e anni tra i Cadetti.  

Con Marino alla guida, i messaggi sarebbero chiari, anche quelli lanciati all’esterno. E, magari, con alcuni dei tifosi dissidenti si potrebbe anche discutere di tregua. O di pace. Ma servono parole, programmi, fatti concreti. E un rinnovamento del parco atleti che non sarà facile da gestire.  

Se dovesse arrivare uno fra tutti gli altri, Stellone compreso, il Catania accetterebbe l’ennesima scommessa, com’è stato con Pellegrino, al quale fu rinnovata la fiducia dopo le sei partite gestite in A e dopo la retrocessione. Una scommessa che il tifo organizzato e non solo, non è disposta ad accettare e neanche a tollerare. I messaggi degli ultimi mesi sono stati chiari. Chiarissimi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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