Chi subentra segna. Non è più una coincidenza, non lo è mai stata. Perché in quattro partite differenti i cambi di Toscano portano il Catania in rete e, di conseguenza, ad aggiungere punti in classifica. I cinque cambi, sfruttati al meglio dal Cannibale, hanno spesso cambiato il volto al match. Mosse studiate, a volte frutto di necessità. Ma chi va in panca non s’accomoda e sbadiglia. Segue e si tiene pronto.
Chi ha beneficiato di questi momenti limitati nel tempo, facendo tesoro di esperienza e voglia di incidere è Roberto Inglese. I suoi subentri nei confronti con Juve Ng, Casertana e Foggia hanno poi portato il Catania a conquistare sette punti proprio nei tre confronti in cui il centravanti è andato a segno. Inglese sta ritrovando la condizione ideale. Pensate che ieri l’altro non doveva neanche giocare: “In settimana – aveva svelato l’allenatore dopo la gara di Foggia – Inglese non s’è allenato, rientrando solo in fase di rifinitura, il sabato. Dovevo tenerlo fuori, poi è servito alla causa e lui si è messo a disposizione”. Il suo gol a 3’ dal novantesimo è servito ad avviare la rimonta.
Un jolly come Quaini ha attraversato tutte le gestioni della stagione passata e ha fatto comodo anche a Toscano che lo ha utilizzato in mediana o in difesa a seconda delle esigenze. Dunque la rete segnata in quel di Caserta, allo scadere, legittimando e mettendo in sicurezza il successo, è stato il premio meritato che tutto il gruppo ha riconosciuto al giocatore.
Peccato per l’episodio di Giugliano, un 3-2 che rappresenta fin qui l’unica sconfitta in campionato per il Catania. Ovviamente ci sono stati degli errori di lettura nelle azioni che hanno portato in gol i padroni di casa. Ma nella ripresa con i cambi, il Catania dal 3-0 (e partita che, al pari di quella con il Foggia sembrava chiusa) in poi ha cominciato a giocare come sa rimontando. Il gol di Verna ha acceso le ambizioni di un risultato impossibile, così come il 3-2 di Montalto su rigore. Se la gara fosse durata ancora dieci minuti, il Catania avrebbe vinto.
A Caserta è esploso Jimenez, ribattezzato Kebab dai tifosi perché poi di nome fa effettivamente Kaleb. Ma in città quando un giocatore viene preso a simpatia, scattano anche questi meccanismi atti a distinguerlo. L’ex dell’Atalanta in 20 minuti ha segnato a Caserta e ispirato il gol di Inglese. Protagonista assoluto in pochissimi istanti. Toscano, poi, l’ha confermato dal primo istante anche in casa contro l’Altamura e il ragazzo ha fatto bene. A Foggia non è entrato in gara come sa fare. Capita.
Il 2-2 di Foggia, senza tifosi al seguito e in un ambiente difficile anche per il lutto per la morte dei tre tifosi pugliesi, è un altro muro scavalcato grazie (anche) a un gol di chi è subentrato (Inglese) e alla prodezza di un Di Gennaro, vice capitano non per caso, che dalle retrovie si è sganciato per colpire la difesa avversaria al minuto 93. Il giorno dopo l’immagine proposta dalle tv e la foto pubblicata dal nostro giornale con il giocatore che non perdeva tempo per esultare correndo verso il centrocampo col pallone sotto il braccio, è diventata il simbolo di resistenza e professionalità. Quasi un fotogramma (non certo sbiadito) di un calcio romantico che premia chi ha il senso di appartenenza e lotta fino all’ultimo respiro.
Fissata per giovedì 14 novembre alle 13 la vendita telematica asincrona di “Torre del Grifo Village”, Quello della curatela fallimentare è il quinto tentativo, il prezzo base è di 9 milioni, con un’offerta minima che parte da 8 milioni e 100 mila euro.