serie D
Catania e la carica del Massimino che fa invidia pure alla serie A
Con il Castrovillari quasi 15 mila spettatori e spettacolo sugli spalti. E stavolta sono stati corretti gli errori alla viabilità della partita precedente
Curve sold out, ed era già noto. Famiglie intere. Piccirriddi. Tanti picciriddi come sperava Ross Pelligra. L'esodo allo stadio comincia alle 13, due ore prima del fischio d'inizio. E il pubblico arriva indossando, comunque, qualcosa di rossazzurro: le maglie storiche, quelle del Catania Ssd fresche di stampa. Porta con sé vessilli e sciarpe anche se a San Giovanni Li Cuti c'è chi si tuffa ancora. E fa bene.
La Nord espone “tra campi polverosi e mille difficoltà portate sempre in alto il nome della nostra città”. Nella Sud il ricordo di “Bomboletta”, scomparso otto anni fa esattamente: “In ogni stadio sempre presente, in ogni azione mai assente”.
I cori aumentano ogni minuto che passa, quando il Catania va in gol, comincia – come nella gara precedente – il rituale delle dediche ai cugini palermitani. Concorrenza, scaramanzia, un modo per confermare un senso di appartenenza con orgoglio nonostante la squadra giochi in Serie D. Tutto questo è l’involucro con il fiocco di un regalo che il pubblico s’è fatto e ha consegnato ai giocatori, travolti piacevolmente di attenzioni ed entusiasmo.
A proposito di rituali che portano bene, a fine gara arriva anche la foto di Ross Pelligra che esulta dall’Australia complimentandosi con dirigenti e con i ragazzi protagonisti sul campo.
Città intasata pure ieri, ma qualche transenna in via Aporti è stata spostata per facilitare l'afflusso enorme di ieri. Così come la metropolitana era attiva al contrario di quanto avevamo scritto. Un motivo in più per lasciare le auto a casa e sfruttare quest'opportunità. La metro serve e servirà anche per le gare del Catania. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA