E’ la domenica delle notizie e delle non notizie. Delle svolte clamorose e delle non svolte. Dei passi avanti e dei passi indietro, che certificano semplicemente il fatto che siamo sempre allo stesso punto. Fermi. Per lo meno per quanto riguarda la questione delle trattative per la cessione del Catania. E, soprattutto, è stata quella di ieri la domenica delle dichiarazioni rilasciate dal Ceo (l’amministratore delegato) della Omnilife, il gruppo che fa capo all’imprenditore messicano Jorge Vergara. Il magnate, con il signor signor José Luis Higuera, il Ceo appunto, e altri suoi collaboratori, nei giorni scorsi è stato a Catania, ha visitato il Centro sportivo di Torre del Grifo, ha parlato a lungo con il presidente della Finaria, Davide Franco. Poi ha rilasciato un po’ di dichiarazioni, ha salutato e se n’è andato.
Nelle dichiarazioni di Vergara c’era tutto e nulla, l’interesse per il Catania, per il calcio, per Torre del Grifo. Poi anche un po’ di dubbi. Lo stato di salute della società, i debiti, il valore reale, la necessità di prendere un po’ di tempo con i suoi collaboratori, valutare e leggere le carte. Anche se, per la verità, non è che a Catania il gruppo Vergara abbia ricevuto nuovi documenti, quindi le carte su cui i messicani dovranno chiarirsi le idee sono praticamente quelle che avevano già a gennaio e nei mesi successivi. Ma ci ha pensato, appunto, José Luis Higuera a rendere la domenica più agitata, con dichiarazioni rilasciare al sito Il Catanista, in cui in sostanza diceva che il Centro sportivo è bello ma vale meno di quanto lo valuti Finaria e che per prendere il Catania indebitato sino al collo e sull’orlo del fallimento, dovrebbero essere pagati loro da Finaria, non il contrario.
Apriti cielo. A Finaria, lette quelle dichiarazioni, sono andati su tutte le furie e in men che non si dica l’ufficio stampa, dopo una rapida consultazione tra il presidente Davide Franco, il resto del Cda e i legali del club, hanno emanato un comunicato di precisazioni. Il testo integrale lo pubblichiamo nell’articolo sotto, insieme a quello che è arrivato poco dopo da Roma, scritto dallo studio Catarraso che rappresenta in Italia il gruppo Vergara. Succo dei due comunicati, al di là delle questioni di rapporti e relazioni tra le due parti: il Catania non sta fallendo. Josè Luis Higuera, dice Catarraso, ha detto tutt’altro, certo non che il club rossazzurro è sull’orlo del fallimento. Finaria spiega che è quasi paradossale che si parli oggi di rischio fallimento, giusto all’indomani dell’iscrizione della squadra al campionato. La Covisoc ha riletto tutti i conti del club, fanno sapere oltre il comunicato, assurdo ipotizzare che ci sia un rischio di conti non a posto. Ci sono i debiti (il grosso sono i 20 milioni di Torre del Grifo da pagare, che diventano 28 per gli interessi), e ci sono i ricavi, soldi che devono entrare dopo le cessioni di alcuni giocatori. Ma soprattutto, sottolinenano da Finaria, c’è, appunto, la regolare iscrizioni che la Covisoc avrebbe negato se fosse rimasta aperta anche una sola pendenza con l’erario, Iva, Irpef, ma anche qualunque altro debito o posizione da sanare, come quella legata alla posizione dell’ex preparatore atletico, Ventrone, che aveva vinto un ricorso ed è stato saldato.
Insomma la domenica dei comunicati e del terrore si completerebbe qua. Ma va aggiunto un altro particolare: dice Finaria: il signor Vergara ha visto Torre del Grifo, ha parlato con i vertici della holding, ha saputo quanto è costato il Centro sportivo (appunto quei famosi 60 milioni di cui si parla tanto). Adesso faccia una sua valutazione e la sua offerta, quale che sia. Sul Centro sportivo, sul titolo sportivo se crede abbia un valore, sull’intera operazione. Insomma Finaria chiede a Vergara di scoprire le sue carte e di dire quanto è disposto a pagare. E questo è quello che da mesi chiediamo: una richiesta certa da parte della Finaria, che oggi indica come punto di riferimento il costo di Torre del Grifo, e una offerta certa da parte di chi vuol comprare. Vergara è esentato dal dovere presentare credenziali, chiaro. Ma quanto vorrebbe spendere per il Catania dovrebbe dirlo. Alla città, prima di tutto. Giusto per capire.