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Catania calcio, è arrivato il giorno del giudizio: si continua o è finito tutto?

Oggi scade l’esercizio provvisorio. I giudici dopo aver sentito i tre curatori decideranno sul futuro della squadra rossazzurra. Pellegrino: «Una squadra come la nostra merita fiducia, non può finire tutto così»

Di Giovanni Tomasello |

La data fatidica è arrivata, oggi il Tribunale deciderà se mantenere in vita il Catania in Serie C dopo aver prolungato l’esercizio provvisorio o “staccare la spina” che significa esclusione della squadra rossazzurra dal campionato in corso.  Dopo la seconda asta di vendita del titolo sportivo andata deserta, il destino del club passa nelle mani dei giudici che prima di decidere sentiranno i tre curatori fallimentari che sono la dottoressa Daniela D’Arrigo, il dottore commercialista Antonio Maria Enrico Giucastro e l’avv. Giuseppe Basile. 

Cosa ne sarà del Catania? Ancora qualche ora di attesa e purtroppo si teme una fine amara che rappresenterebbe un altro duro colpo per una città intera dove chi può potrà solo arrossire di vergogna per non aver evitato una fine veramente amara, inaccettabile fra l’altro nel momento in cui la squadra è in splendida forma.

Il nostro augurio è che si riesca a prolungare l’esercizio provvisorio e nel frattempo si presenti qualcuno o un gruppo di persone in grado di portare avanti il Catania. Niente favole, insomma, ci vogliono azioni concrete. Fino a ieri c’era stata la “manifestazione d’interesse” di un certo Benedetto Mancini che non conosciamo e sul quale sono state espresse forti perplessità.

«Non voglio pensare al peggio – a parlare è adesso Maurizio Pellegrino direttore dell’area sportiva del Catania – sabato scorso i nostri impareggiabili sostenitori sono stati ancora una volta eccezionali e la squadra ha ripagato la fiducia del suo pubblico con una vittoria meritata frutto di una prestazione super. Bellissimi i gol, il calore che è stato trasmesso dagli spalti e le scene finali. No, non può finire così dopo il bel messaggio lanciato da squadra e tifosi alla città. Non voglio rassegnarmi».

Pellegrino, lei si aspettava che le due aste andassero deserte? «No, io confidavo in aiuti concreti perché pur comprendendo il difficile periodo che si sta vivendo, mi attendevo una risposta diversa da chi è nelle condizioni di tenere a galla il Catania».

Le grossi forze imprenditoriali, la politica hanno risposto con l’indifferenza. È d’accordo? «Le dico che mi sembra assurdo, umiliante, che una squadra possa correre il rischio di essere esclusa dal campionato dopo aver dato tanto, tantissimo, dopo avere speso energie e ottenuto buoni risultati. Senza la penalizzazione di quattro punti saremmo già salvi e io le dico che continuando di questo passo potremmo ambire pure a disputare i play off».

Come interpreta le dichiarazioni del vostro tecnico Baldini che non ha nascosto la possibilità di restare a casa. «Il nostro allenatore si è innamorato di questa squadra e dei tifosi. Difficile per lui accettare l’idea che tutto possa finire da un momento all’altro. Una squadra non si costruisce dall’oggi al domani, lui ha dedicato tutto il suo tempo al Catania che nonostante lo svantaggio iniziale dovuto alla penalizzazione, non si è mai perso d’animo centrando buoni risultati. Abbiamo allestito una rosa anche in chiave futura, abbiamo ragazzi in gamba, un bel settore giovanile e mi credo nessuno può minimamente immaginare i sacrifici che abbiamo dovuto compiere lottando contro tante avversità e contrattempi». Comunque andrà a finire si sente di ringraziare qualcuno o comunque chi ha sentito vicino al Catania? «Ribadisco che abbiamo una tifoseria calorosa che sabato mi ha fatto pure commuovere. Ringrazio tanto i tre curatori che hanno subito compreso le difficoltà e si sono subito prodigati per garantire un futuro al Calcio Catania. Ci hanno dato tanto forza e sono ovviamente sottintesi i meriti del tecnico e di tutta la squadra che meritano un plauso speciale. Ora non ci resta che aspettare l’atto finale».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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