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Catania, 10 e… Lodi: o si cambia registro?

Di Giovanni Finocchiaro |

Se il Catania dovesse decidere di far squadra per ritentare la scalata (e la volontà c’è tutta) al centro del progetto potrebbe esserci ancora Ciccio Lodi. Il fantasista aveva giurato fedeltà assoluta alla maglia rossazzurra, tornando per la terza volta e giusto per rilanciare le quotazioni di un club che s’era retrocesso, diciamo, da solo, per responsabilità legate ai Treni del gol. Tutte da provare, secondo la proprietà. Fatto sta che il Catania da quattro anni vive il dramma di una Serie C che è diventata un pantano senza vie di uscite.Per farla breve, Lodi ha un contratto ancora lungo due stagioni ma al di là degli accordi scritti, intanto aveva rinunciato agli ingaggi da serie superiore e ai quattrini di club di A e di B pronti a stendere tappeti rossi.

A Catania ha subito riannodato il filo del discorso con ambiente e compagni. Si è dovuto, questo è vero, calare nella difficile realtà di una Serie C che conosceva a stento e che ha altri ritmi, un agonismo esasperato, una velocità di esecuzione e di corsa senza palla che non è paragonabile ad altri tornei federali. Insomma Lodi da fantasista è diventato un operaio. Con i piedi fatati, con le aperture solite, pronto a calciare angoli e punizioni da sogno. E qualcuno aveva storto il muso in avvio: ma che viene a fare uno come lui se in Serie C lo prendono a pedate e lo fermano subito?

Vero è che lo hanno preso a pedate. Ma fermarlo…. Le cifre parlano chiaro: 7 gol messi a segno e ben 10 assist forniti ai compagni tra campionato e spareggi. Maledetti spareggi. La traversa timbrata prima dei rigori grida vendetta. Doveva andare così? E’ andata nel peggiore dei modi per colpa di tutti. Di tutti.

Si deve ricostruire un ciclo? Con calma, scegliendo gli elementi giusti. Lodi è ancora un elemento giusto per il Catania? Non solo cifre. Se andiamo a considerare il gioco che il ragazzo di Frattamaggiore si è caricato sulle spalle, con l’aiuto di Biagianti, ci rendiamo conto che mano a mano, Lodi si è applicato nella fase di non possesso e, nella seconda parte del campionato, con una ottima intuizione di Lucarelli (diamo a Cesare quel che è…) si è spostato sulla fascia per liberarsi da marcature strette e molto limitative per il gioco d’insieme. La formula ha funzionato. Biagianti che ha coperto i buchi, Lodi pronto a creare gioco con tagli in area da fare invidia davvero a certi schemi di gioco di Serie A. Non è bastato. Perché? Perché a centrocampo specie quando si giocava a cinque, c’era meno corsa di quel che avrebbe dovuto esserci, a tratti. E il Catania ha anche sprecato troppi gol. Troppi per quel che riusciva a creare non solo grazie alle idee di Ciccio.

E, allora, rieccoci alle considerazioni sul futuro di Lodi e su quello del Catania tutto. Se i dirigenti, come sembra, vorranno creare squadra per vincere, e daranno fiducia alla fantasia di un numero 10 come pochi, ecco che Lodi sarà al centro del progetto. Se, invece, a Ciccio sarà preferita chissà quale altra soluzione, ecco che per il fantasista ci sarà un addio senza vittorie. Senza la (prima) vittoria che avrebbe voluto firmare al suo rientro in Sicilia, stavolta da catanese acquisito visto che ha sposato una cittadina del Liotru.

Le richieste per Lodi non mancano. C’è mezza Serie B che fa i complimenti, che si informa. C’è anche qualche club di Serie A (il Frosinone appena promosso) che cerca di capire se c’è ancora spazio per la fantasia in questo calcio tutto fisico e scatti, tutto pedate ignoranti e colpi di sedere.

Lodi, inutile negarlo, è uno degli ultimi numeri 10 del calcio d’un tempo. Si è aggiornato, s’è reso attuale, non è certo un soprammobile. Ma quel piede, le giocate di prima, le aperture, le intuizioni sono roba che si hanno nel dna e non si imparano. Si possono, un po’, affinare. Ma numero 10 si nasce, difficilmente si diventa. Puoi adattare, fare finta di nulla, puoi polemizzare, relegare in panca o chiedere la cessione.Il 10 è un 10 e basta. Se il Catania, adesso, vorrà fare squadra in un certo modo, dovrà costruirla attorno al Ciccio. Se dovrà scegliere altre soluzioni tattiche (e dipenderà anche dal nuovo allenatore. Anche…) non ci sarà tempo per aggiustamenti o discorsi. Lodi potrebbe uscire di scena, ma non terminare la sua carriera. Ci sono pretendenti che Ciccio ha sempre respinto perchè la sua volontà è nota: vincere a Catania e rivivere le glorie del passato.

Si dice che i cavalli di ritorno, nel calcio, sono la cosa meno gestibile di questo mondo perchè li immagini al massimo dello splendore e invece te li ritrovi più vecchietti e meno dotati di tattica e e di tecnica. Lodi fa eccezione perchè il suo piede (e non facciamo paragoni assurdi) è ancora di primissimo livello.

Non facciamo il tifo per nessuno, anche se le magie di Ciccio vorremmo rivederle qui, al Massimino. Chiediamo una soluzione da parte di chi amministra. Che sia di un certo tipo o di un altro si agisca per il bene del Catania e per tentare ancora una volta una scalata che dopo il mancato viaggio a Pescara (sabato chi non ci ha pensato?) diventa più difficile da immaginare.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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