Caso Catania, la Figc apre un’inchiesta Abodi: «Nessuna tregua per i responsabili»

Di Redazione / 23 Giugno 2015

ROMA – Il capo della procura della Figc, Stefano Palazzi, ha aperto un procedimento sul caso Catania, che ha portato oggi all’arresto del presidente della società etnea Pulvirenti per presunta compravendita di partite del campionato di Serie B. Palazzi ha chiesto alla Procura etnea gli atti dell’inchiesta. Al riguardo, per alcune partite del Catania citate nell’inchiesta, la Procura federale aveva già instaurato precedenti procedimenti sulla base delle segnalazioni ricevute sul flusso anomalo di scommesse sia da Federbet e sia quanto pare dal Varese Calcio che allarmò la procura federale pochi giorni prima della partita dell vittoriosa partita del Catania sul campo della squadra lombarda.  

 

Un paio di giorni prima di quella partita, fu Federbet a segnalare al Varese 1910 un flusso anomalo di scommesse sulla gara, non solo in Italia ma anche in Europa e in Asia, così si giunse alla decisione di sospendere le puntate. Il Varese 1910 allertò immediatamente la Procura federale, così il capitano Gian Pietro Zecchin e il team manager Silvio Papini furono ascoltati dalla stessa Procura federale il giorno stesso della partita, mentre successivamente toccò ad altri dirigenti della società.  

 

Intanto si muove anche la Lega di serie B. Sull’inchiesta riguardante il Catania, il n. 1 della Lega di B, Andrea Abodi, ha assicurato che «come è già successo nell’ambito del procedimento penale attivato dalla Procura di Cremona, non darà tregua ai responsabili di queste nefandezze, perseguendoli in sede sportiva e penale». «La prima reazione è sicuramente di dolore, perché lavoriamo ogni giorno per rendere più credibile il nostro contesto e per aumentarne la reputazione, e certe notizie fanno più male di una coltellata – prosegue in una nota Abodi, commentando l’inchiesta denominata “I treni del gol” – Non mi basta sapere o pensare che la stragrande maggioranza dei club e dei giocatori sia pulita e corretta, perché basta un delinquente per mettere a repentaglio tutto e questo non è giusto».  

 

Abodi ha anche chiarito che «il rischio di invalidare il campionato non esiste. Per definizione – ha spiegato – la responsabilità è individuale, quindi risponde chi paga». «La situazione è circoscritta, ha aggiunto il presidente della Lega di Serie B- anche se indubbiamente c’è un’incidente sulla competizione stessa. A questo punto mi auguro soltanto che, al di là della competizione che si è appena chiusa, si possa riaprire la nuova sotto gli auspici migliori e che ci sia un processo che velocemente ci consenta di iniziare la competizione».

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