Caso Catania: il legale del club: «Sentenza astiosa e non proporzionata»
Caso Catania: il legale del club: «Sentenza astiosa e non proporzionata»
«La collaborazione di Pulvirenti è una condotta che incide sulla gravità del reato e questo non viene colto dalla sentenza che è astiosa e non proporzionata». Lo ha detto il legale del Catania, Fabio Lattanzi, nell‘arringa difensiva dinanzi alla Corte federale d‘appello Figc chiamata a valutare il ricorso contro la retrocessione in Lega Pro del club, con una penalizzazione di 12 punti e un‘ammenda di 150mila euro, decisa in primo grado nell‘ambito dei processi al Calcioscommesse. «Il Tribunale Federale Nazionale applica una sanzione non congrua -ha aggiunto -, mentre è congrua quella indicata dalla Procura. Dodici punti rappresentano una sanzione addirittura superiore a una doppia retrocessione. Dodici punti sono difficilmente recuperabili e potrebbero condannare il Catania alla Serie D». Lattanzi ha quindi concluso chiedendo di «applicare la sanzione che accusa e difesa hanno chiesto». Cioè la Lega Pro e -5 punti. Il procuratore federale aggiunto, Gioacchino Tornatore, ha rilevato che «un‘eventuale riduzione della sanzione non può passare attraverso una richiesta di proscioglimento per atti contestati e ritenuti provati dal Tribunale Federale Nazionale», aggiungendo che la Procura, nella formulazione della pena, «si rimette alle determinazioni di questa corte». Chiuso il dibattimento, la corte presieduta da Gerardo Mastrandrea affronta ora il caso legato alla presunta combine di Savona-Teramo, per cui i due club sono stati retrocessi in Serie D in primo grado