BARI – «Il rigore fu a metà, c’era tutto il tempo di pareggiare perché se uno vuole un gol lo fa». L’ex calciatore biancorosso Marco Rossi conferma in aula che per la partita Palermo-Bari fu organizzata una combine. Quel rigore, infatti, decretò la vittoria del Palermo sul Bari, ma Rossi precisa che «accettai il denaro per perdere la partita – dice – ma poi decisi di giocarla correttamente». Stando alle indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura di Bari, tre calciatori si sarebbero venduti la partita per 30mila euro ciascuno, ricevuti dallo scommettitore macedone Hristian Ilievski (il presunto capo dei cosiddetti “zingari” coinvolti nell’indagine della Procura di Cremona), grazie alla mediazione dell’ex compagno di squadra Andrea Masiello.
Rossi ha testimoniato oggi a Bari nel processo sul calcioscommesse relativo a due presunte partite truccate del campionato di calcio di serie A 2010/2011, Palermo-Bari (2-1) del 7 maggio 2011 e Bari-Sampdoria (0-1) del 23 aprile 2011, vendute – stando alle indagini della magistratura barese – per complessivi 140mila euro. Molti «non ricordo” da Rossi, il quale nei mesi scorsi ha patteggiato un mese di reclusione (pena sospesa) per la partita con il Palermo. Nell’ambito di questo procedimento hanno patteggiato anche Masiello (20 mesi di reclusione) e Simone Bentivoglio (1 mese e 12 giorni).
Nel processo dinanzi al giudice monocratico di Bari Flora Cistulli sono imputati per frode sportiva l’ex calciatore del Bari Alessandro Parisi, l’ex giocatore della Sampdoria Stefano Guberti e il faccendiere del Bari Angelo Iacovelli. Stralciata la posizione di Ilievski che sarà processato a partire dal prossimo 28 settembre. Parti civili la Figc e oltre 250 tifosi. Dopo la testimonianza di Rossi, dovranno rispondere alle domande del pm Fabio Buquicchio e delle difese Bentivoglio, Masiello e Guberti.