Catania – A Catania ha salvato la squadra nel 2008, poi ha stabilito il record di punti in Serie A. A Palermo in cinque mesi aveva anche lavorato bene, ma Zamparini era un presidente che cambiava allenatori continuamente. Walter Zenga è rimasto legato alla Sicilia, al Sud e da oggi – trasferendosi da Dubai – torna in Serie A. Lo ha chiamato il Crotone al posto del dimissionario Davide Nicola, un eroe dei nostri tempi che salvò il titolo dei calabresi dopo aver terminato il girone di andata con appena 9 punti.
Zenga ieri s’era già accordato, oggi è stato presentato: “A Catania ho lasciato tanti amici e spero anche un ricordo calcistico apprezzabile. Il record di punti parla chiaro” ci ha sempre ripetuto. Ma parla chiaro anche il 4-0 firmato alla Favorita, con quel gol pazzesco di Mascara che tirò da centrocampo al volo: uno dei gol più belli della storia rossazzurra. Allora la squadra, di ritorno dal capoluogo siciliano, fu scortata dal Gelso Bianco fino all’ingresso in città come se avesse vinto lo scudetto.
Zenga è un grande motivatore. A Crotone dovrà risollevare le sorti di un club che veleggia ancora in zona salvezza ma che ha accusato sconfitte inspiegabili come l’ultima contro l’Udinese. La storia di Zenga calciatore è diventata leggenda: portiere storico dell’Inter (ribattezzato “uomo ragno”), portiere della Nazionale dall’86 al ’92 per un totale di 56 presenze, ha allenato tredici squadra. In Italia due anni fa aveva guidato la Samp, poi il presidente Ferrero lo aveva sostituito, salvo poi pentirsi della scelta. Il Wolverhampton è l’ultima squadra guidata da Zenga, nel 2016, in Inghilterra. Domenica, Zenga sarà in panchina per dirigere la squadra nel delicato confronto di Sassuolo.