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Calcio, per il Catania stasera al “Massimino” amichevole che si spera non sia test di campionato
Non è una partita di campionato e speriamo proprio non debba diventarla. Vorrebbe dire che il Catania avrebbe la certezza della B e la Vibonese – avversario nel test di stasera, stadio Massimino, via alle 20,30 – affronterebbe da matricola bene organizzata quel campionato di C che le era stato furtivamente sottratto l’anno scorso.
Amichevole sì, ma di grande effetto, quella di stasera allo stadio marca Elefante. I ragazzi di Andrea Sottil in mattinata si alleneranno e in serata proveranno il campo in attesa di verdetti e di date certe. La preparazione è durata fin troppo, così come l’attesa per ottenere riscontri reali. Di chiacchiere ce ne sono fin troppe. I ricorsi sono all’ordine del giorno. Ieri quello dell’Entella che ha presentato un memoriale contro la penalizzazione del Cesena. Il tutto contro tutti si protrarrà fino al 7 settembre, poi forse arriverà la parola fine, perché al di là della composizione dei calendari della C, se in B come i catanesi (e i novaresi si augurano) si tornerà al 22 squadre, ci saranno partite da recuperare e un calendario da rimodulare in qualche modo.
Guarda caso la Vibonese del presidentissimo Caffo, tifoso del Catania come pochi, fu protagonista di una storia simile l’anno scorso in D. Sospesa tra C e campionato dilettantistico per settimane, fu inserita a stagione inoltrata in D e ha dovuto correre per recuperare le gare e per rimontare in classifica. Ha vinto ai danni del Troina, la squadra allenata da Nevio Orlandi, ex eroe del mai dimenticato Vittoria promosso in C1 anni fa, ma ha vinto anche in tribunale perché è stato riconosciuto il diritto di una Serie C che la Vibonese avrebbe dovuto disputare, diritto che fu negato da regole davvero assurde.
Si va avanti: stasera si gioca, poi il Catania aspetterà il verdetto e non con le mani in mano. Un pool di avvocati lavora da tempo per inoltrare denunce, per produrre documenti che attestano un diritto che non può essere negato da quattro tromboni che pensano di stravolgere statuti, di cucirsi addosso un format che è tutto sbagliato solo per continuare logiche politiche che lasciano davvero interdetti e che fanno irritare i tifosi di mezza Italia. Una B a 19 squadre assicura a chi ha già cominciato la stagione una fetta di torta maggiorata di 300 mila euro almeno. Facile, poi, aspettarsi al momento delle elezioni, quali saranno i candidati prescelti no? Mica siamo stupidi. Catania non può sopportare tutto questo, neanche il Novara che ha acquisito un diritto dimostrato in maniera ineccepibile grazie al primissimo ricorso che ha guastato i giochi a chi pensava di farla franca.
Ieri si è anche chiuso il mercato. Pozzebon e Caccetta hanno rescisso. Il primo sembra destinato al Bari, per Caccetta ci sono molte offerte anche in C, ma nelle prossime ore il mediano vedrà quale strada scegliere per ricominciare una carriera lontano da Catania. Marchese per ora rimane e se fosse Serie B non è escluso che possa essere inserito come bandiera, senza occupare i quattro posti di over che andrebbero ad aggiungersi.
Ieri il dato degli abbonati è cresciuto toccando quota 5.494, la prevendita del match con la Vibonese continuerà di mattina, visto che i botteghini dello stadio dalle 9,30 saranno aperti ma fino all’ora di pranzo e poi basta.
Al Massimino arriverà il presidente Caffo che sente lo stadio anche suo, visto che è stato tifoso vero del Catania: «Non c’è livello agonistico, dunque saranno prove generali per tutti. E per me anche una piccola festa visto che torno in un posto che amo davvero. Spero proprio che il Catania tra sette giorni si possa ritrovare in B perché questa querelle merita una soluzione. Una sola. La B per i rossazzurri è un diritto».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA