Il caso del giocatore Edoardo Bove accasciatosi in campo durante la partita Fiorentina-Inter di domenica scorsa, ha fatto riaccendere i riflettori sui pericoli della pratica sportiva a tutti i livelli. Domenica a Firenze il gioco era fermo per un gol annullato all’attaccante dell’Inter Lautaro Martinez, quando il centrocampista viola è crollato a terra, venendo subito circondato dai compagni di squadra e dagli avversari. L’arbitro Doveri ha sospeso la partita e mandato le squadre negli spogliatori dopo l’intervento dell’ambulanza per portare in ospedale Bove.
Fortunatamente poi il giocatore della Fiorentina si è ripreso dopo essere stato trasportato all’Ospedale Careggi di Firenze e le condizioni sono in miglioramento, ma tutti si chiedono cosa è successo e questa domanda l’abbiamo girata al dott. Ignazio Bellanuova, catanese, medico sportivo, cardiologo all’Ospedale Cannizzaro di Catania, membro cardiologo della “Commissione di appello e giudizio di non idoneità all’esercizio di attività sportiva non agonistica” dell’Assessorato Salute Sicilia (presieduta dal dott. Angelo Sberna, delegato del Coni di Enna) e delegato Sicilia Società Cardiologia dello Sport.
“Dopo le triste immagini del caso Morosini e le successive pur drammatiche ma più lusinghiere del caso Ericksen – ci dice il dott. Bellanuova – purtroppo torniamo a rivivere in diretta angosciosi momenti a causa di malori che avvengono su campi di gioco e che vedono vittime giovani atleti. Dalle poche immagini in diretta, l’impressione è che si è trattato di un classico arresto cardiaco conseguente ad aritmia maligna (tachicardia o fibrillazione ventricolare). Per fortuna accaduto durante un’importante evento sportivo come una partita di calcio di Serie A e per questo motivo, come reso obbligatorio dalla legge Balduzzi, erano presenti sul campo mezzi e personale Sanitario all’altezza della situazione anche se purtroppo non è sempre così nei campi minori. Bove è stato prontamente assistito ed è stato rianimato. Dalle poche notizie trapelate, gli è stato fatto il massaggio cardiaco e pare sia stato necessario usare il defibrillatore, in ambulanza”.
Un caso inspiegabile da decifrare visto che si tratta di un giocatore giovane e soprattutto controllato visto che gioca in Serie A. “Purtroppo – spiega il dott. Ignazio Bellanuova – pur se raramente, aritmie maligne possono intervenire anche in cuori di giovani apparentemente sani. Nei giovani atleti le cause più frequenti di morte improvvisa aritmica sono cardiomiopatie a predisposizione genetica, oppure un’anomalia congenita delle coronarie”.
Potrà tornare a giocare? “Se, come sembra, è stato un arresto cardiaco defibrillato – la risposa del dott. Bellanuova – indipendentemente dalla causa, per i regolamenti che normano il rilascio dell’idoneità agonistica allo sport in Italia, un ritorno alle gare è difficile. Ovviamente è molto prematuro parlarne adesso. Il caso Eriksen, giocatore dell’Inter rianimato dopo arresto cardiaco durante la partita Danimarca-Finlandia ai campionati Europei nel 2021 è stato un caso molto discusso in quanto, da portatore di un defibrillatore sottocutaneo è stato escluso dalla possibilità di continuare a giocare in Italia mentre gli è stato concesso di giocare in Inghilterra”.