ROMA – Ha giocato una vita da difensore, negli Anni ’70, con le maglie di Roma, Fiorentina, Ascoli, Catania, Benevento. Giovanni Bertini ha dovuto arrendersi alla malattia, la sclerosi laterale amiotrofica che già tanti lutti ha lasciato nel mondo del calcio. Bertini, detto «Giovannone” per il fisico imponente e il carattere esuberante, se ne è andato oggi il silenzio, in una grigia mattina di dicembre, lontano dal rumore e dal clamore della folla degli stadi che, per anni, aveva frequentato da protagonista. E’ l’ennesima vittima – sono quasi 50 dagli anni Sessanta ad oggi – della Sla che gli era stata diagnosticata poco più di tre anni fa.
Sessantotto anni, Bertini era cresciuto in una delle tante scuole calcio della capitale, aveva voglia e qualità tanto da esordire non ancora 19enne nella Roma di Alfio Marchini nel dicembre 1969, un Fiorentina-Roma. In quella stagione collezionò 6 presenze, poi a fine ’71 venne mandato a farsi le ossa in prestito all’Arezzo, in Serie B. Rientrato a Roma, giocò altre due stagioni con la maglia giallorossa, prima di essere ceduto al Taranto. Nel ’74 Carlo Mazzone lo chiamò ad Ascoli, e di lì alla Fiorentina. Nel 1976/77 passò al Catania, dove rimase fino alla promozione in Serie B del 1980 prima di traslocare al Benevento dove chiuse la carriera. Dopo il calcio giocato, è stato anche opinionista, tra le altre emittenti, di Tv2000.
Conosciuta da tutti come la Sla, prima che Stefano Borgonovo la ribattezzasse «la stronza», la sclerosi laterale amiotrofica era nota al mondo come “morbo di Lou Gehrig”, dal nome del campione americano di baseball scomparso nel 1941: un marchio che ne fa la malattia degli sportivi. L’associazione diretta tra attività agonistica e Sla non è scientificamente provata, ma il dramma di Bertini, l’ultimo di una lunga serie, che ha avuto il suo triste epilogo oggi riapre una pagina dolorosa per il mondo dello sport per una malattia che immobilizza il corpo e ha un’alta incidenza tra gli sportivi.
Un dramma che riapre la ferita, che fu molto dolorosa per Borgonovo – nel nome del quale è poi sorta la Fondazione omonima per la lotta a un morbo invalidante le cui cause non sono ancora del tutto note – e Gianluca Signorini. Stroncati da Sla anche due delle vittime della “maledizione” Fiorentina degli anni ’70, con drammi in serie e “misteriosi” (Saltutti, Ferrante, Longoni, Mattolini, Galdiolo), ma per cause non legate alla sclerosi laterale amiotrofica. D’altra parte, anche il morbo ha del misterioso: che sia genetico, legato a diserbanti dei terreni di gioco, o per altro, di sicuro c’è la voglia di combatterla fino in fondo.