Calcio Catania, ecco le accuse della Figc
Calcio Catania, ecco le accuse della Figc Sei combine contestate, Pulvirenti «il capo»
Deferiti la società, l’ex presidente e l’ex ad Pablo Cosentino
ROMA – Il procuratore federale, Stefano Palazzi, ha deferito il patron del Catania, Antonino Pulvirenti, e l’ex ad del club etneo, Cosentino, nell’ambito dell’inchiesta “I Treni del Gol” condotta dalla Procura catanese e approdata poi anche alla Procura della Figc. Deferito anche il club rossoazzurro per responsabilità diretta a causa dei comportamenti posti in essere da Pulvirenti e Cosentino che avrebbero comprato alcune parite del campionato di Serie B per evitare la retrocessione in Lega Pro del Calcio Catania che adesso però rischia di finire addirittura in Serie D. Oltre a Pulvirenti e Cosentino, deferiti anche Piero Di Luzio, titolare di un contratto con il Genoa con riferimento al quale all’epoca dei fatti ha percepito il relativo compenso «pur essendo stato esonerato dal prestare attività in favore della medesima società», e Fernando Antonio Arbotti, agente di calciatori fino al 31 marzo 2015 e successivamente «soggetto che svolge attività rilevante nell’ordinamento federale in conseguenza dei mandati ricevuti». Stralciate le posizioni dell’ex ds Daniele Delli Carri e dell’agente di scommesse Luca Impellizzeri. Il processo dovrebbe tenersi il 10 e l’11 agosto. A tutti è contestata la violazione dell’articolo 9 del codice di giustizia sportiva (associazione finalizzata alla commissione di illeciti disciplianari, fra i quali illeciti sportivi e effettuazione di scommesse illecite): a questa preunta associazione la Procura contesta una distribuzione di ruoli predeterminata. In particolare, Antonino Pulvirenti «in qualità di capo e promotore», l’ex ds Daniele Delli Carri e Arbotti, «in concorso con Di Luzio e M. », con il ruolo di organizzatori, Giovanni Luca Impellizzeri con il ruolo di finanziatore, «Cosentino in qualità di partecipe». Per Pulvirenti, Delli Carri, Impellizzeri, Arbotti e Di Luzio è contestata l’aggravante dell’ex articolo 9 comma 2 che prevede l’aggravante nei confronti di coloro che promuovono, costituiscono o gestiscono l’associazione, nonchè per i dirigenti federali e gli associati all’Aia. Secondo la Procura federale le “condotte” dell’associazione erano «finalizzate ad alterare il regolare svolgimento e il risultato di gare del campionato di calcio di serie B» nel quale era impegnato il Catania «mediante dazioni di denaro costituente il compenso per l’illecita attività posta in essere ovvero mediante scommesse dall’esito sicuro perché realizzate su gare combinate. Programma perseguito con un assetto stabile e con una distribuzione di ruoli predeterminata», come si legge nel dispositivo. Sono 6 le presunte combine del Catania contenute nel deferimento emesso dalla procura federale: c’è anche Catania-Avellino del 29/03/2015 (1-0) e poi le gare che erano state contestate anche dalla Procura della Repubblica di Catania: Varese-Catania del 2/04/2015 (0-3), Catania-Trapani dell’11/04/2015 (4-1), Latina-Catania del 19 aprile 2015 (1-2), Catania-Ternana del 24 aprile 2015 (2-0). Catania-Livorno del 2 maggio 2015 (1-1). Per tutte, la procura federale ipotizza il concorso anche dell’ex ds Daniele Delli Carri e di Giovanni Impellizzeri, le cui posizioni sono state separate. Esclusa dai deferimenti Brescia-Catania (le “rondinelle” possono quindi sperare nel ripescaggio in B). Pulvirenti e Impellizzeri sono inoltre accusati di avere scommesso sulle partite il cui risultato era stato alterato, ad eccezione di quella con l’Avellino. Nei deferimenti non compare nemmeno un calciatore, ma si precisa che le combine sono avvenute con il concorso di soggetti «allo stato non identificati» o «nei cui confronti sono in corso ulteriori indagini penali». C’è anche la partita Messina-Ischia Isola Verde nel deferimento emesso oggi dalla Procura federale. Per questa partita, giocata il 18 aprile 2015, deferito Giovanni Luca Impellizzeri per divieto di scommesse e obbligo di denuncia.