CATANIA – In attesa di capire in quale campionato giocherà il Catania (Lega Pro?), il club rossazzurro – dopo la bufera dell’inchiesta “i treni del gol” – lavora per la scadenza imminente del 15 luglio, data in cui deve essere regolarizzata l’iscrizione al campionato di Serie B. Secondo indiscrezioni, il Calcio Catania ieri avrebbe fatto anche il preversamento della fidejussione da 800 mila euro necessaria per l’iscrizione ma soprattutto per salvare lo storico club del 1946. Grazie a un intervento della holding Finaria, che fa capo all’ex presidente Antonino Pulvirenti, sarebbe stata regolarizzata la posizione economica della società e sarebbero state anche saldate le spettanze arrestrate avanzate dai calciatori per i mesi di marzo e aprile. Una sforzo importante per consente alla società di mantenere la matricola originale anche se non giocherà il campionato di B e di mantenere anche un certo valore.
Tutti gli sforzi degli ultimi giorni finora si sono sono concentrati su questa operazione, ma il mercato in realtà non si ferma mai. Neanche di fronte a queste difficoltà. Molti club adocchiano i calciatori rossazzurri sperando di poterli acquistare a prezzo di realizzo. Così Spolli sembra vicino all’Empoli, Del Prete è conteso dal Pescara e dallo stesso Cesena, Sciaudone e Rosina fanno gola al Bari, Maniero alla Salernitana e Calaiò al Chievo, mentre il portiere Gillet è vicino a tornare in Belgio al Mechelen.
In città, intanto, il sindaco Bianco sta chiamando alcuni imprenditori per capire se c’è un reale interesse per rilevare la società, operazione di non celere soluzione. Intanto le emergenze saranno gestite dal gruppo che fa capo all’ormai ex presidente Antonino Pulvirenti. Più in avanti, entro una decina di giorni, conosciuta la sentenza sportiva, si potrà discutere realmente, ammesso che ci siano potenziali compratori. Sino ad oggi non esiste nessuna offerta concreta e nessuno ha manifestato interesse per l’acquisto del Catania. Sinora.
E’ chiaro che con un processo sportivo da affrontare e una sentenza che dirà in quale campionato finirà il Catania, anche se ci fosse qualcuno già interessato dall’idea starebbe in stand by ad aspettare l’esito del procedimento e la sentenza. Questo è, ovviamente, un buon motivo per cui sino ad oggi nessuno potrebbe avere svelato un suo interessamento. Ma vanno considerate anche le difficoltà tecnico-economiche e finanziarie, perché comprare il Catania può anche essere in prospettiva un affare, ma soprattutto nella fase iniziale non è esattamente un investimento che garantisca profitti o che assicuri che non ci si rimette. Nel frattempo si lavora alla ricerca di chi possa subentrare, mentre Nino Pulvirenti con i suoi consulenti lavora per la scissione di Torre del Grifo dalla società per favorire un eventuale acquirente che voglia concentrare il suo investimento sul calcio per il momento.
Intanto la squadra andrà in ritiro, ma non il 12 luglio, ma a partire dal 19. Una data ancora da ufficializzare, ma grosso modo – visto che i campionati slitteranno – il Village di Torre del Grifo – in funzione perenne per i campus e i corsi in palestra e piscina – aprirà battenti proprio in quella data per mettere a disposizione i campi ai rossazzurri.