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Calcio Catania, aspettando la “stangata”

Calcio Catania, aspettando la “stangata” documenti in Lega per l’iscrizione in serie B

Pulvirenti chiederà la scarcerazione, ma il tifo l’ha scaricato VIDEO

Di Redazione |

CATANIA – Ci mancava solo l’esorcista. Lo avrebbe consigliato il presidente della Lazio Claudio Lotito al presidente del Catania Antonino Pulvirenti che gli aveva chiesto consigli per affrontare un periodo difficile dal punto di vista sportivo e personale. A rivelare la curiosità è stato lo stesso Lotito per sottolineare che nei colloqui fra i due presidenti finita nell’inchiesta “I treni del gol” non c’è nulla di illecito. «Quando il numero 1 etneo – ha spiegato Lotito alle persone intorno a lui – mi ha confidato i suoi problemi, ho preso informazioni da un sacerdote di Catania e gli ho consigliato l’esorcista. Quanto al resto, Pulvirenti mi ha chiesto appuntamenti col credito sportivo, con un amministratore delegato di una banca e con il Chievo. Questa è la verità, ed è tutto riscontrabile negli atti dell’inchiesta».  

Insomma, non bastavano già i loschi faccendieri che figurano nell’inchiesta. Per salvare il Catania si stava per ricorrere persino all’esorcista. Ma in questo momento probabilmente nemmeno l’esorcismo perfetto riuscirebbe a scacciare gli incubi che vivono la città e la tifoseria, con la paura di vedere il Catania retrocesso d’ufficio in Lega Pro se non addirittura fra i Dilettanti.  

La società, o almeno quel che resta, con il nuovo amministratore unico Carmelo Milazzo che ha preso le redini del comando, oggi ha consegnato in Lega i documenti per l’iscirizione della squadra al campionato di serie B, aspettando le decisione della giustizia sportiva. I documenti, come previsto, non sono ancora completi. Manca soprattutto la fidejussione da 800 mila euro che tutte le squadre devono versare per definire l’iscrizione. Ma per quella c’è tempo fino al 10 luglio, giorno in cui la Covisoc darà una prima valutazione. Le società avranno poi 4 giorni di tempo per correttivi a eventuali contestazioni. Il 15 luglio la Cosivoc darà il parere finale al consiglio federale. Un passaggio fondamentale per far sì che si possa salvare almeno il titolo sportivo del Calcio Catania 1946.  

Intanto anche la giustizia sportiva comincia a muoversi. Per velocizzare l’iter della giustizia sportiva oggi è andato in scena un summit tra il presidente della Figc, Carlo Tavecchio e il procuratore federale Stefano Palazzi, cui ha preso parte anche il n. 1 della Lega Serie B, Andrea Abodi. L’orientamento è di dare priorità ai deferimenti per responsabilità diretta (il Catania appunto). «Cercheremo di fare il più presto possibile», garantisce il procuratore, annunciando l’arrivo degli atti da Catania «grazie alla disponibilità dei colleghi della città siciliana che ci mostrano considerazione e fiducia».  

Sul fronte giudiziario, invece, continuano gli interrogatori della Procura di Catania: oggi è stato ascoltato l’ex rossazzurro Christian Terlizzi, oggi dinfesore del Trapani indagato nell’ambito dell’inchiesta. «Il mio assistito ha riferito tutto quello di cui era a conoscenza, escludendo categoricamente non solo il suo coinvolgimento in questa presunta ipotesi di combine relativa a Catania-Trapani, ma negando categoricamente di avere avuto anche lontanamente il sentore che ci fosse qualche manovra strana intorno alla partita», ha detto il suo legale, avvocato Paolo Rodella. «Un interrogatorio assolutamente sereno, cordiale», ha aggiunto l’avvocato. La gara del campionato di Serie B Catania-Trapani, dell’11 aprile 2015, finita con il risultato di 4-1, è una delle partite finita sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati catanesi Alessandro Sorrentino e Alessia Natale che oggi hanno ascoltato Terlizzi in questura.  

Oggi invece l’ormai ex presidente Nino Pulvirenti dovrebbe avanzare attraverso i suoi legali la richiesta di revoca degli arresti domiciliari. La piazza, però, lo ha già mollato. Ieri sera un gruppo di tifosi della curva Sud ha organizzato una sorta di flash mob di fronte la sede del nostro giornale con una serie di cori per ribadire che “Catania non si tocca”. E la manifestazione dello scorso sabato nelle vie del centro cittadino contro la dirigenza dimissionaria ha espresso in modo netto la posizione della tifoseria. Che adesso trattiene il respiro in attesa di notizie chiare sul futuro del calcio etneo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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