ROMA, 17 NOV – “Ho già giocato in un Mondiale, e so cosa vuole dire: pur avendo giocato in altre competizioni importanti, nessuna è come questa. Tutto il mondo si ferma per seguirla, e tu stai giocando per il tuo paese”. L’ex romanista Marquinhos, ora colonna del Psg e capitano del Brasile che si appresta a giocare i Mondiali in Qatar, parla dal ritiro della Seleçao alla Continassa, e spiega cosa significa giocare il torneo che assegna la Coppa del Mondo. “E’ un’emozione unica e, secondo me, il torneo più difficile che ci sia – dice ancora Marquinhos -. Accade tutto molto rapidamente e non sai mai cosa può succedere. Magari cominci con una formazione base e poi cambia cammin facendo, come è successo all’Olimpiade (si riferisce a quella di Rio, in cui ha vinto l’oro ndr) Noi siamo qui per prepararci al meglio, e spero che noi e la ‘torcida’ cammineremo insieme fino alla conquista della Coppa, per la felicità di tutti”. Ad alleviare il peso delle aspettative che ogni calciatore della Seleçao si porta dietro, c’è la decisione di Tite di concedere, domani, un giorno libero a tutto il gruppo, prima della partenza per il Qatar prevista sabato. “Meno male – commenta -, ci voleva perché qui gli allenamenti sono molto intensi. Ognuno la trascorrerà come vuole, con la famiglia, o andando a mangiare fuori”. C’è anche un pensiero per l’Italia, che in Qatar non giocherà. “Nessuno se lo aspettava – dice Marquinhos – e mi ha colpito la tristezza per questo dei mie compagni nel Psg (Verratti e Donnarumma ndr). Anche a me dispiace che l’Italia non ci sia, ma questo dimostra quanto sia difficile il calcio di oggi. Danilo e Alex Sandro che giocano qui nella Juve? La loro esperienza è un fattore molto importante per noi”.