Benedetta Pilano, la baby prodigio stavolta ha fatto flop

Di Redazione / 25 Luglio 2021

Squalificata. Piccola Benny. Grande flop. Era arrivata nella piscina di Tokyo 2020 accompagnata dalle attese dedicate solo a un ristretto giro di atleti. E invece l’Olimpiade della 16enne Benedetta Pilato, almeno a livello individuale, è finita dopo poco più di un minuto, nuotato, secondo i giudici, in maniera irregolare. Comunque, anche senza la squalifica, la tarantina non ce l’avrebbe fatta a qualificarsi per le semifinali dei 100 rana, perché, per sua stessa ammissione, nella batteria aveva fatto «una gara orribile». 
 

Gambata irregolare è il termine tecnico che «spiega» la squalifica. Le lacrime trattenute a stento, con un sorriso nervoso mostrato alle telecamere per le prime interviste, sono la fotografia che riprende una ragazza volata a Tokyo per spaccare il mondo e ritrovatasi a fare i conti con il suo primo dramma. Sportivo, ovviamente. 

 Benny si è tuffata nella piscina del Tokyo Acquatics Centre nella serata giapponese, quando in Italia mancavano pochi minuti alle 13. Fin dai primi attimi della gara, è parso chiaro ai pochi presenti nell’impianto giapponese e ai tanti che la stavano seguendo in tv che la Pilato questa volta non sarebbe stata «grande». Piccola Benny. Ha cercato in tutte le maniere di recuperare lo svantaggio dalle altre nuotatrici della terza batteria di Tokyo 2020. Per farlo, in virata, ha «sgambato». Comunque il riscontro cronometrico di 1'07"36, più o meno due secondi in più del tempo che tutti gli addetti ai lavori le accreditavano alla vigilia, il ventesimo in assoluto, non sarebbe bastato per entrare nelle prime 16 che nelle due semifinali prima e nella finalissima poi si giocheranno le tre medaglie. 
 

«Perché mi hanno squalificato? Cosa ho fatto?» sono state le prime parole pronunciate dopo essere uscita dalla piscina. Più tardi ha ricordato di essere stata già squalificata un’altra volta. Negli Esordienti B. Piccola Benny. Che poi, da «grande" ha ammesso: «Ho nuotato in maniera orribile. Non facevo un tempo del genere da due anni. In gara ho fatto una fatica incredibile». Ansia? «In questi giorni sì, ma oggi mi sentivo benissimo e non vedevo l’ora di fare la gara». Troppa pressione? «Forse, ma è andata così e non ci posso fare niente». Dopo lo straordinario record mondiale centrato qualche settimana fa a Budapest nei 50 rana (che non sono prova olimpica), le aspettative su Benedetta Pilato erano tante. Sono andate deluse. E a meno di soprese (in questo momento improbabili), il ct Cesare Butini sceglierà la ranista Arianna Castiglioni per le staffette. E la piccola Benny tornerà a casa. 

Come succede con i «grandi», in caso di flop tutti cercano di trovare un perché. Nell’ambiente del nuoto qualcuno lo sta già cercando nella lontananza con lo storico allenatore della pugliese, Vito D’Onghia, rimasto in Puglia non avendo il patentino. Nei prossimi giorni, in molti parleranno. Ma forse, per mettersi alle spalle la delusione di Tokyo, alla piccola Benny basterà ascoltare le parole di una «grande», Novella Calligaris, a Monaco 1972 prima medaglia olimpica del nuoto azzurro femminile e ora inviata della Rai. «Questa caduta sul suo percorso le servirà moltissimo, per essere un grande campione devi saper risalire». Parigi 2024 non è così lontana. Tre anni possono bastare per diventare grande. 

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Pubblicato da:
Fabio Russello
Tag: benedetta pilato nuoto tokyo 2020