Dalla grande paura alla gioia nel sapere che Totò Antibo sta recuperando dopo il ricovero all’Ospedale Civico di Palermo per un’embolia polmonare. Eravamo già tutti sollevati quando già subito dopo essere stato incubato e ricoverato in terapia intensiva, nel pomeriggio eravamo riusciti a raggiungerlo telefonicamente, trovano dall’altra parte il solito guerriero, quello che in pista negli anni ’90 non conosce avversari su 5.000 e 10.000 metri scrivendo pagine di storia memorabili dell’atletica e dello sport italiano.
Domani la possibilità che Totò venga trasferito in un altro reparto e possa continuare il decorso che presto speriamo possa portarlo fuori dall’Ospedale.
Così dopo giornate di apprensione e di grande preoccupazione, la situazione sta via via migliorando e Totò riesce a rispondere al telefono alla moglie Stefania, al nipote Andrea, a Nino Bruno, il bidello di Altofonte che lo aveva scoperto ai tempi della scuola.
“NON MOLLO MAI”. «Continuate a pensarmi e a starmi vicino – ci ha detto Totò – perché questo mi può aiutare a riprendermi del tutto. Per carattere io non mollo mai e anche questa volta il mio spirito combattente sta avendo la meglio».
Totò, 59 anni lo scorso 7 febbraio, era reduce dall’intervento neurologico al Policlinico Mater Domini di Catanzaro per provare a risolvere i problemi legati al “piccolo male” e a ridurre gli attacchi epiliettici che lo colpiscono da oltre 30 anni e che nell’ultimo periodo stavano rendendo ancora più difficile la sua vita, con una media di due attacchi al giorno. L’embolia polmonare non è, comunque, legata all’intervento di Catanzaro. Adesso si spera solo che Totò possa superare del tutto anche questa ennesima sfida come ci ha sempre abituato a fare sulle piste di tutto il mondo, vincendo titoli europei su 5000 e 10.000 (storica la magica doppietta a Spalato 1990) e un argento olimpico sui 10.000, prima che il “piccolo male” lo costringesse a chiudere in anticipo la sua straordinaria carriera.
Tutta Altofonte, in testa il sindaco Angela De Luca, e tutto il mondo dello sport italiano e non solo, continuano a fare il tifo per Totò. «Per me Totò è come un figlio – ci dice rincuorato Nino Bruno, il bidello di Altofonte che l’ha scoperto a scuola, prima di consegnarlo al prof. Gaspare Polizzi – adesso aspettiamo solo di poterlo riabbracciare>.
Andrea Antibo – e anche oggi rimarrà sotto osservazione nel reparto di terapia intensiva per maggiori controlli e ci tiene particolarmente a ringraziarvi tutti. Sente il vostro caloroso affetto>.
Domani la possibilità che visto il miglioramento delle condizioni, Totò possa essere trasferito in altro reparto.
FORZA TOTO’!