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Arbitri, c’è Carlo Pacifici per il dopo Alfredo Trentalange

L'ex arbitro sarà candidato unico visto che nei primi giorni di marzo si è sfilato dalla corsa Domenico Messina e per questo nelle elezioni di domani basterà che il 50%

Di Redazione |

Dopo centodiciannove giorni di interregno, domani l’Aia andrà ad elezioni per eleggere il suo nuovo presidente. Per il post Alfredo Trentalange, dimessosi lo scorso 18 dicembre in seguito al caso legato all’arresto dell’ex procuratore capo degli arbitri, Rosario d’Onofrio, per traffico di droga internazionale, il nome è quello di Carlo Pacifici della sezione di Roma1. Sarà candidato unico visto che nei primi giorni di marzo si è sfilato dalla corsa Domenico Messina e per questo nelle elezioni di domani basterà che il 50% più uno dei votanti barri il nome di Pacifici per dare il via al nuovo corso.

In questi mesi la Figc si è spesa non sui nomi, ma affinché si trovasse la giusta compattezza per creare dialogo e ripartire dopo uno dei momenti più bui legati al mondo arbitrale come quello del caso D’Onofrio. Con Pacifici, ma come vicepresidente, il candidato sarà Alberto Zaroli, e diverse sono le priorità nell’anno e mezzo di lavoro che li separerà dalla nuova assemblea elettiva. Punti segnati nel programma del candidato alla presidenza con il nome ‘Rivolti al futuro. Semprè e con al primo posto il contrasto alla violenza sugli ufficiali di gara, un tema caro anche al presidente federale, Gabriele Gravina, che nell’ultimo consiglio aveva annunciato la volontà di inasprire le pene rispetto a questo tipo di problematiche.

Tra le altre priorità della nuova Aia, poi, c’è anche il continuare a lavorare sul doppio tesseramento e l’ottenimento di un aumento dei rimborsi spese a fronte dell’aumento dei costi. “Un tema non più rinviabile» si legge nel programma di Pacifici che, una volta eletto, parlerà in conferenza stampa stampa alle ore 15. A quel punto prenderà ufficialmente il via il nuovo corso Aia dopo mesi di reggenza da parte del vicepresidente Duccio Baglioni in seguito alle dimissioni di Trentalange per il caso d’Onofrio, costatogli anche tre mesi di inibizione da parte del Tribunale federale nazionale. Una sentenza per la quale i legali dell’ex presidente Aia hanno presentato un corposo ricorso che verrà discusso il prossimo 27 aprile in Corte d’appello federale. Ma questa è un’altra storia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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