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Alice e Rosario Mangione, da Niscemi per scalare il mondo

I due fratelli nisseni sono due "emigranti d'oro" e adesso svettano nell'atletica con Alice numero uno in Italia sui 400 e già azzurra ai Giochi di Tokyo e nell'ippica con Rosario fantino internazionale che spopola in Francia e sogna di partecipare all'Arc de Triomphe 

Di Lorenzo Magrì |

Niscemi centro nisseno di oltre 25.000 abitanti non ha una struttura per l’atletica e non può certo contare su una pista per l’equitazione, ma in queste due discipline può vantare sulle imprese ottenute da due straordinari fratelli: Alice e Rosario Mangione. Entrambi sono stati costretti ad “emigrare” per raggiungere i loro obiettivi con Alice Mangione, classe 1997, che ha già realizzato il sogno di ogni sportivo, partecipando ai Giochi di Tokyo e adesso è la regina dei 400 in Italia, specialità dove ormai è l’indiscussa regina con il 51”47 ottenuto il mese scorso a Ginevra e la conquista del 3° titolo tricolore assoluto. Rosario Mangione, classe 1995, la passione per i cavalli l’ha coltivata grazie a papà Salvatore e fin da piccolo a cavalcioni sulla sedia mimava i fantini e sognava un giorno di correre in pista. Un sogno che si è avverato diventando un grande jockey, dopo che si è trasferito in Toscana visto che in Sicilia era sempre più difficile poter correre sulle piste di Palermo e Siracusa.

«A 8 anni – racconta Rosario – già ero a cavallo, ma solo a 19 anni ho cominciato la mia carriera di fantino. Prima a Pisa e adesso mi sono trasferito stabilmente in Francia dove lavoro come freelance e quest’anno ho già vinto 14 corse, mentre nel2021 ho chiuso con un bottino di 27 vittorie. A Chantilly dove lavoro anche per gli allenatori italiani di stanza qui, voglio continuare a fare bene dopo che in Italia nel 2017 e 2018 ha montato regolarmente e ho ottenuto 50 vittorie. Poi il Covid ha fermato tutto e ora si è ripreso a pieno ritmo e spero di continuare a vincere ancora e arrivare anche in Francia a quota 50». Rosario anche se in discipline diverse prova ad emulare la sorella Alice che da piccola prima di fare atletica trasferendosi a Catania e Palermo, prima di passare al Cs Esercito a Roma dove è allenata da Marta Oliva, ha praticato danza e un anno di equitazione. «Se per un atleta il sogno è quello di partecipare alle Olimpiadi – ci dice Rosario – per un fantino il massimo è partecipare al Prix de l'Arc de Triomphe, la corsa che viene considerata come la più importante corsa al mondo, in termini di qualità».

Un progetto ambizioso come sono ambiziosi i programmi di Alice Mangione capace sette mesi dopo l’operazione all’anca, di firmare il primato personale sui 400 con 51”47 diventando la quarta italiana di sempre nel giro di pista dopo Libania Grenot (50”30), Daniela Reina (51”18) e Virna De Angeli (51”31). Nel meeting di Ginevra, in Svizzera, dove l’anno scorso si era migliorata con 51”74, ha ottenuto il “pass” per gli Europei e ha avvicinato quello per i Mondiali di Eugene dove comunque è già convocata per la staffetta 4 per 400. «Sono felicissima per i risultati di Rosario – ci dice Alice – e spero che arrivi ancora più in alto. Io invece sono contenta soprattutto di aver recuperato dall’operazione. È stato un percorso abbastanza lungo ma si vede che sto crescendo di condizione. L’obiettivo individuale restano gli Europei di Monaco di Baviera, ma ai Mondiali di Eugene voglio fare bene con le mie compagne della 4 per 400».

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