Si avvicina il giorno della svolta per quanto riguarda la crisi dell’Akragas. La cordata è interessata ad entrare in società, al momento per contribuire a rendere più solida la situazione economica del club, senza prelevare le azioni di Marcello Giavarini e di Silvio Alessi che pertanto continueranno a rimanere in società.
La cordata di imprenditori interessata fa parte del circuito «Tod’s» della famiglia Della Valle, proprietari della Fiorentina, ma opera anche nel campo dell’energia alternativa, quindi anche vicino allo sponsor principale dell’Akragas, ossia l’Enel. Il collante di tutto è Mario Privitera, imprenditore nel campo dell’eolico che in passato ha ricoperto la carica di presidente della Nissa.
E’ lui assieme al dirigente biancazzurro Franco Nobile ad avere coinvolto il gruppo vicino a «Tod’s» che detiene alcune azioni di una società calcistica della serie A svizzera. Ecco svelato l’arcano sul perché ci sono gli svizzeri interessati al «Gigante». In realtà, si tratta di imprenditori italiani che si sono detti disponibili a investire nel calcio e, in una piazza importante come quella di Agrigento.
Le due parti, si incontreranno nelle prossime ore almeno dalle notizie che abbiamo attinto e, non è da escludere anche il coinvolgimento del sindaco Lillo Firetto che a fari spenti, ma non troppi, sta lavorando affinché vengano superati tutti i problemi e rasserenare l’ambiente calcistico biancazurro allarmato dalle dichiarazioni dell’azinonista di maggioranza Marcello Giavarini che ha minacciato anche di non iscrivere la squadra.
Dichiarazioni che successivamente sono state ridimensionate dal presidente Silvio Alessi che ha corretto il tiro spiegando che si è trattato anche di un momento di sconforto. Giavarini, quindi, non intende cedere del tutto il club, tanto che l’amministratore delegato Peppino Tirri, già da qualche giorno parla con alcuni giocatori della scorsa stagione ed ha partecipato alla riunione della Lega Pro a Firenze appena lunedì scorso.
Se a questo aggiungiamo che Giavarini si è recato pure allo stadio per capire gli interventi da realizzare per dotare la struttura dell’impianto di illuminazione, il quadro è abbastanza delineato. Lui vorrebbe un altro partner in modo che possa sopperire, parole di Giavarini, al disinteresse dei cosiddetti soci di minoranza. Soci di minoranza che non hanno provveduto alla ricapitalizzazione del capitale sociale, ma proprio perché c’è questo nuovo gruppo imprenditoriale pronto a entrare in società.
Come detto, non sappiamo ancora con quanti soldi entreranno e, soprattutto quante azioni compreranno. Al momento, ricordiamo il 54 per cento del pacchetto azionario è detenuto da Giavarini, il 12% da Alessi e il resto dai soci di minoranza. Se fumata bianca ci sarà come appare, da lunedì prossimo la società potrebbe cominciare ad essere operativa al massimo.
Ci sono ancora delle scadenze da rispettare, non solo i soldi necessari per iscrivere la squadra al campionato, i costi sono comunque inferiori rispetto a quelli sostenuti dal club la scorsa stagione, poi bisogna chiudere la vecchia stagione mettendosi al sicuro con il pagamento di alcuni debiti tra cui anche qualche mensilità ai giocatori.
E’ altrettanto vero, comunque, che l’Akragas è in attesa di circa 700 mila euro da parte della Lega, denaro fresco e importante per tamponare alcuni buchi. La società, invece, ha già riscosso, con tre mesi di anticipo, l’ultima fattura dell’Enel che ha saldato il tutto.
Risolto il problema societario, bisognerà fare alcune scelte ed anche rapidamente. Considerato che Peppino Tirri e il direttore sportivo Totò Catania rimarranno al loro posto, bisogna sciogliere il nodo del responsabile del settore tecnico, ruolo ricoperto attualmente da Dario Scozzari, agrigentino doc e grande conoscitore di calcio, con molti agganci importanti anche per costruire la nuova rosa.
Scozzari che è stato chiamato da Silvio Alessi nel gennaio scorso, in cinque mesi, ha fatto un grande lavoro, rimanendo sempre accanto alla squadra. Poi c’è il discorso legato all’allenatore Pino Rigoli. Lui attende con ansia una chiamata dal club a cui tiene parecchio. Ha avuto già alcune richieste importanti, senza parlare che il Catania, soprattutto se va in porto la cessione della società da parte di Pulvirenti, intende affidare a lui la risalita della squadra.
Eppure Rigoli vuole fortissimamente la panchina del «Gigante». Dopo avere realizzato un autentico capolavoro quando la situazione sembrava compromessa, intende giocarsi con i biancazzurri una stagione in Lega pro dal principio. Con lui in panca, diversi giocatori rimarrebbero al loro posto a cominciare dal capitano Ciro Capuano che giornalmente chiama chiunque in società per capire come sarà il futuro.
Lui intende rimanere nella città dei templi, avrebbe anche chiesto un biennale, insomma si vorrebbe legare all’Akragas fino alla fine della carriera. Ma altri giocatori sono in stand by e chiamano giornalmente anche a Rigoli perché si sono promessi che con il maestro intendono continuare la loro avventura ad Agrigento.