Lutto
Addio a Christian Argurio, il ds che amava Catania
Stroncato da un infarto a 52 anni. Era a Novara richiamato da Lo Monaco, aveva lavorato anche con Messina e Akragas
Le nostre telefonate erano sempre ricche di aneddoti di calcio e di calciatori. Christian Argurio era un grosso conoscitore del calcio e le interviste si trasformavano in vere e proprie analisi tecniche di giocatori a noi sconosciuti.Argurio si è spento ieri all’età di 52 anni presso l’Ospedale Maggiore di Novara. La notizia ha scosso l’ambiente sportivo, in particolare quello siciliano considerato che il noto dirigente messinese ha operato al Catania, al Messina e all’Akragas. A Catania ha lasciato il segno. Nelle due tranches rossazzurre (2012/2013 e poi dal 2016 al 2019) Argurio ha rivestito prima il ruolo di capo degli osservatori sotto la gestione Gasparin e poi ds con Lo Monaco amministratore delegato. «Ricordo bene quella partita, era il 10 giugno 2018, perdemmo la semifinale play off di ritorno contro il Siena e il sogno promozione (per accedere in B, ndc) svanì sul più bello. Ci sto ancora male». Questo ci raccontava qualche mese fa sul nostro giornale in un’intervista esclusiva che ci aveva concesso al telefono direttamente dalla Croazia. Si perché Argurio ha girato tanto per lavoro, era il ds dela Novara, ma in passato spesso aveva fatto spola tra l’Italia e l’est europeo.
Argurio ha perso la partita più importante, pare a causa di un infarto, ma le cause sono ancora da conoscere a pieno. Argurio è stato anche direttore tecnico del Nk Istra, squadra di Pola che milita nel massimo campionato croato. Il dirigente messinese in Croazia aveva trovato la sua seconda casa.Alla domanda se avesse voluto tornare in Italia, quando era in Croazia, ci aveva risposto: «Mi piacerebbe, specie per la mia famiglia, ma non ho fretta. Sto bene qui. Venivo spesso in Croazia anche quando lavoravo al Catania, ho stabilito una rete di contatti che mi permette di muovermi bene».In Italia era tornato lo scorso anno, a febbraio era diventato ds del Novara dopo il cambio di proprietà da Massimo Ferranti a Marco La Rosa. In molti ricorderanno anche i suoi trascorsi come responsabile scouting dell’Udinese e della sua attività professionale al Bari come osservatore. In mezzo anche l’esperienza alla Juventus in qualità di osservatore.
A proposito di Catania, nell’ultima nostra intervista raccontava. «Ricordo la stagione 2012/13. Fu l’anno dei record, il ds era Pippo Bonanno. Non potrò mai dimenticare di Catania lo stadio pieno e le partite importati. I play off nell’anno di Lucarelli tecnico e i 70 punti conquistati. Arrivammo molto vicini alla promozione in B. Poi vinse il Lecce che ora è in A. Mi brucia ancora. Sarebbero cambiate tante cose».Ieri è giunto anche il ricordo del Catania Fc: «La prematura scomparsa di Christian Argurio – recita una nota – priva il mondo del calcio di un dirigente capace e di un uomo cordiale, affidabile e disponibile, per anni apprezzato anche a Catania. Catania Football Club porge sentite condoglianze alla famiglia».Il calcio perde un professionista che ha dato tanto a questo gioco, Catania perde un dirigente che pur non essendo nato a Catania con la nostra città aveva stretto un patto di amore.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA