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Raddusa e il grano, un binomio indelebile

Il fascino delle antiche tradizioni rivive nella 28^ edizione della festa in programma dal 6 all’8 settembre

Di Redazione |

Raddusa si prepara a rivivere il fascino delle antiche tradizioni con la celebre Festa del Grano. La 28^ edizione è in programma dal 6 all’8 settembre, con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Emilio Cosentino e l’assessorato al Turismo retto da Renzo Dragone, i quali hanno allestito un programma di eventi che rievoca le tradizioni per non farle dimenticare, aggiungendo momenti dedicati all’intrattenimento e alle rievocazioni storiche.

Un evento annuale, divenuto ormai un appuntamento imperdibile per il piccolo centro catanese che però si apre a tutto il territorio. Celebra infatti il legame profondo tra la comunità locale e la coltivazione del grano, un tempo risorsa primaria e simbolo di vita e sostentamento per la popolazione.

L’obiettivo è offrire ai visitatori un’occasione unica per riscoprire i riti e le usanze dell’agricoltura siciliana degli anni Cinquanta, un’epoca in cui il grano rappresentava non solo lavoro e sudore, ma anche gioia e prosperità. Il cuore della festa è la rievocazione dell’antica mietitura, “U’ metiri”, durante la quale contadini locali, armati di falci affilate, mietono un campo di grano seguendo le antiche tecniche tramandate di generazione in generazione.  Un rituale, che finirà per coinvolgere attivamente i visitatori, permette di rivivere l’atmosfera di un tempo, quando la raccolta del grano era un momento di grande importanza e sacralità.

Un altro momento clou della Festa del Grano è la “Pisatura”, la trebbiatura tradizionale effettuata con l’ausilio di cavalli o muli. Una coppia di cavalli, guidata da esperti contadini, gira in tondo sul campo, pigiando le gregne di grano per separare il chicco dalla spiga. Questo spettacolo, accompagnato da canti e balli propiziatori, riesce a coinvolgere il pubblico in un’esperienza che fonde insieme il sacro e il profano, rendendo omaggio alla fatica e alla devozione dei nostri antenati.

Durante i giorni della manifestazione, le strade di Raddusa si animano con la sfilata di gruppi folk, bande musicali e la suggestiva carrozza del Marchese di Raddusa, che percorre il paese accompagnata da contadini in abiti tradizionali e da un corteo mitologico. Inoltre, i visitatori possono esplorare il museo del grano e l’altare di San Giuseppe, simboli della forte identità culturale e religiosa della comunità locale, oltre alla pinacoteca comunale che ospita opere d’arte legate alla tradizione agricola del territorio.

Per chi ama i sapori autentici, la festa è anche un’occasione per gustare alcune specialità locali, come la “cuccia”, un dolce a base di grano cotto, la “pasta di San Giuseppe” e il pane condito, preparati secondo le ricette della tradizione raddusana.

«Una festa improntata sulle nostre tradizioni – commenta il sindaco Emilio Cosentino – attraverso cui vogliamo promuovere usanze e consapevolezza verso un prodotto della terra che è stato molto importante per la nostra comunità.

Un viaggio nel tempo, un omaggio alla cultura contadina e un invito a riscoprire il valore delle radici. Un appuntamento che ogni anno richiama visitatori da tutta la Sicilia e oltre, desiderosi di partecipare a una celebrazione autentica e coinvolgente, che mantiene vivo il legame con la terra e con le tradizioni del passato».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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