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L’Infiorata a Noto è un “saluto alla Primavera” ed è già tutto sold out

La rassegna sarà allestita venerdì e sarà visitabile fino a martedì 17. Il primo grande evento di una lunga stagione turistica. Il sindaco Figura: «Non è ancora iniziata ed è già un grande successo»

Di Ottavio Gintoli |

C’è già aria di festa in questi giorni a Noto, la città è in fibrillazione per la 43^ edizione dell’Infiorata di via Nicolaci, quest’anno in versione tradizionale dopo due anni di pandemia. Un ritorno alla normalità che celebra il “Saluto alla Primavera” – l’Infiorata nacque proprio per questo – ma che ricorda un altro e importante momento della storia recente della città: l’iscrizione alla World Heritage List dell’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità del sito le Città Tardo Barocche del Val di Noto. E proprio questo è il tema scelto dall’amministrazione comunale per l’edizione numero 43 dell’Infiorata, con la macchina organizzativa attiva da mesi e che ha lavorato giorno e notte per definire dettagli e non lasciare nulla al caso. Tutti coinvolti: amministratori e dipendenti comunali, maestri infioratori, associazioni culturali e anche scuole. Perché l’Infiorata di Noto è di tutti, e quest’anno si ripropone come il primo grande evento di una lunga stagione turistica. LA TRADIZIONE Nel 1980 la prima edizione, grazie all’incontro con gli infioratori di Genzano di Roma che, a loro volta, allestivano un lungo e colorato tappeto infiorato ogni anno a giugno per la festa del Corpus Domini. Dal 1980 a oggi sono passati 42 anni e, dunque, 43^ edizione. Le tecniche sono state affinate, gli artisti precursori di allora (Carlo Lalicata, Angelo Di Maria, Quirino De Ieso, Nuzzo Monello…) hanno trasmesso l’amore e la passione per questo tipo di arte effimera. LE DATE Nata come “Saluto alla Primavera”, l’Infiorata si svolge sempre durante il terzo weekend di maggio. Per anni è stata allestita il sabato notte per poi essere pronta l’indomani domenica, dal 2002 è allestita il venerdì sera. Solitamente restava allestita fino al lunedì, da quest’anno, per volere dell’attuale amministrazione comunale, lo resterà fino al martedì successivo per allungare i giorni in cui è possibile visitarla e dare l’opportunità anche alle scolaresche di vederla. IL LUOGO E’ via Nicolaci il cuore pulsante dell’Infiorata: una salita lunga 122 metri e larga 4, lungo cui vengono realizzati i 16 quadri infiorati. Il primo porta con sé sempre lo stemma della città, poi si segue un tema, che varia di anno in anno. Ci vorranno circa 10 ore per trasformarla in un tappeto infiorato: quest’anno si comincia venerdì 13 alle 16, orario di fine allestimento previsto intorno alle 4 di notte. IL TEMA Quest’anno è stato scelto l’anniversario del riconoscimento Unesco. Era il giugno 2002 quando Noto, assieme a Caltagirone, Catania, Militello in Val di Catania, Modica, Palazzolo Acreide Ragusa e Scicli, entrava a far parte dell’Unesco. I bozzetti saranno dedicati anche a queste altre città: dettagli, scorci, richiami d’arte in un’atmosfera…d’arte. IL BOZZETTO Ogni bozzetto ha una misura, . Ciascuna associazione di infioratori ogni anno presenta un paio di proposte, poi al vaglio dell’amministrazione comunale e dell’apposita commissione che ne sceglie 16 in totale. Il primo è solitamente realizzato dai ragazzi del liceo Artistico dell’Istituto Superiore Matteo Raeli di Noto, poi nei restanti 15 si alternano le diverse associazioni. Ci sono stati anni in cui hanno partecipato anche i detenuti della casa di reclusione di Noto, perché l’Infiorata è anche inclusione.  LA PREPARAZIONE E’ lungo e anche tortuoso il processo che porta alla realizzazione dei bozzetti. Questo perché innanzitutto bisogna ragionare sui colori: possono essere utilizzati solo fiori (petali o steli) o comunque materiale naturale. Dunque bisogna pensare a quali tinte è possibile attingere dalla natura. Assieme alla proposta grafica, ciascuna associazione allega il computo metrico che riguarda, appunto, i “colori” di cui ha bisogno.  IL DISEGNO Scelti i bozzetti, definito l’ordine, il passo successivo riguarda il disegno a terra del bozzetto. In passato tutto avveniva a mano libera, tradizione che ancora continua, ma spesso ci si fa aiutare anche con i disegni al plotter, poi da riportare a terra. Anche questi momenti sono diventati parte integrante dell’evento: in questi giorni chi cammina per via Nicolaci potrebbe ritrovarsi davanti persone “armate” di pennello che tratteggiano quelli che presto diventeranno opere d’arte. LA “SPETALATURA” Che si possa dire o no, che la forma più corretta sia “spetalamento” poco importa. C’è un altro momento, importante, che precede la realizzazione dei bozzetti. E’ quello che riguarda la preparazione dei petali che serviranno per “colorare” i quadri. Ci si ritrova il giovedì nel cortile dell’ex scuola Littara di via Cavour, dove ogni associazione ha la sua stanza, con i suoi fiori. E si comincia a “spetalare”. LE TECNICHE Il venerdì pomeriggio si comincia a infiorare. Dopo le foto di rito in piazza Municipio, tutti in via Nicolaci per le operazioni di allestimento. Ogni associazione ha le sue tecniche: c’è chi parte dagli angoli, chi preferisce concentrarsi sui dettagli sin da subito, chi preferisce lasciare tutto alla fine. Un discorso a parte vale per gli strumenti: c’è chi lavora la torba a mano, chi si aiuta con righelli, chi “versa” la crusca per realizzare i volti a mano libera e chi preferisce una piccola paletta. 

LE CURIOSITA’ «Quali sono gli abbinamenti colori-fiori? Eccone alcuni. Il rosso, il giallo e l’arancione arrivano principalmente dal garofano e dalla gerbera. Il bianco solitamente dalla gerbera, mentre grazie alla cristantimina da un paio di anni si utilizza anche il blu. Il nero è ricavato dalla torba, dal caffè. La Carrubba macinata restituisce il marrone. La crusca è utilizzata per gli incarnati. Negli ultimi anni gli artisti hanno sdoganato anche l’utilizzo di altri prodotti vegetali, come il riso (per gli occhi), le lenticchie e i fagioli. Il verde è forse il colore più semplice da trovare: ulivo, foglie di mirto, foglie di garofano.  NON SOLO INFIORATA Se via Nicolaci è il cuore pulsante dell’evento, è tutto il centro storico a riempirsi di eventi. Domenica pomeriggio torna l’appuntamento con il Corteo Barocco, la sfilata in abiti d’epoca che racconta la Noto nobiliare. Protagonisti anche il gruppo Sbandieratori Città di Noto e la compagnia teatrale Il Cuore di Argante che proporrà alcune scende del musical “I Tre Moschettieri”. A questo, nel weekend, si aggiungono le esibizioni degli artisti di strada, gli stand in viale Marconi e il mercatino in piazza XVI Maggio. LE MOSTRE E restando in tema d’arte, Noto propone alcune mostre importanti da non perdere. “Miti, eroine e ribelli” al Convitto delle Arti con un Caravaggio originale; “Hora”, la collettiva di artisti israeliani al Museo Civico; “Da Crisalide a Ribelle”, collettiva al femminile in Galleria Palazzo Nicolaci. 

L'INTERVISTA

C’è grande attesa per questa Infiorata, giunta alla sua 43^ edizione e, quest’anno più che mai, edizione della ripartenza.  Come si è preparata l’amministrazione a questo grande evento? «Nonostante i tempi ristretti – ha detto il sindaco Corrado Figura – visto che la mia amministrazione si è insediata a fine ottobre, abbiamo preparato tutto nei minimi dettagli. Non abbiamo lasciato nulla al caso e abbiamo programmato un calendario ricco di eventi per ripartire dopo due anni di restrizioni dovute al Covid. Allo stesso tempo sono state fatte scelte oculate, perché la pandemia ha messo tutti gli enti pubblici in difficoltà».

La scelta del tema è un momento importante di condivisione con il territorio. Da dove è nata l’idea? «Il tema della 43^ edizione dell’Infiorata sarà dedicato al Ventennale dell’iscrizione alla Lista Unesco del Val di Noto (World Heritage List). Il 29 giugno 2002 l’Unesco iscriveva tra i Siti Patrimonio dell’Umanità le otto città tardo-barocche del Val di Noto: Caltagirone, Catania, Militello Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli. Sono passati 20 anni e il Val di Noto continua a essere una delle mete preferite delle vacanze in Sicilia; che ha posto in rilievo all’attenzione internazionale un territorio interessante, non solo per le architetture e per la cultura barocca, l’oro della nostra pietra che si accende di sfumature dorate al tramonto, ma anche per le peculiarità come terra ricca di tradizioni, la produzione artigianale, nonché per la bellezza dei suoi paesaggi, le dolci colline, le albe sul mare, le maestose riserve naturali del territorio – ricche di biodiversità – ma anche per le feste e gli eventi che ogni anno scandiscono e caratterizzano la vita della città».

Tra le novità più importanti, il ticket di ingresso e i due giorni in più. Da quel che sembra sono state recepite tutte positivamente… «Assolutamente sì. Abbiamo introdotto un ticket simbolico, ma solo per i visitatori. Chi risiede a Noto non dovrà pagare nulla. Il costo è di 2,50 euro: un obolo necessario per fronteggiare i costi organizzativi e alzare la qualità dei servizi offerti. Dai numeri delle prenotazioniprevediamo il tutto esaurito. Stiamo registrando numeri paurosi per il nostro territorio, quanto a presenze turistiche. Inoltre, abbiamo deciso di allungare fino a martedì la possibilità di visitare l’Infiorata. Tutto ciò sarà possibile perché abbiamo acquisito un nuovo sistema di irrigazione, così da dare la possibilità agli operatori economici di rilanciarsi, dopo due anni e mezzo di pandemia, e dare a più visitatori la possibilità di fruire godendo dello spettacolo dell’Infiorata per due giorni in più».

Così come è stata positiva la risposta della città. Del resto l’Infiorata è la festa di Noto e, dopo due anni di restrizioni, è stata grande la voglia di collaborazione. No? «I netini hanno accolto positivamente la nostra proposta. E posso dire di più: in questi giorni mi hanno informato che i miei concittadini stanno comprando il ticket d’ingresso per conservarlo come “cimelio”. E’ la festa della città, una festa che dura da 43 edizioni. Ma il nostro obiettivo rimane quello di alzare sempre di più la qualità dell’offerta. E in questo senso i commercianti, i responsabili delle strutture ricettive, i ristoratori e tanti altri operatori del settore si sono messi a disposizione per essere fattivi e operosi durante questi giorni importanti per la città. Abbiamo altre novità, ma non posso svelarle subito…».

Sì va bene però diamo qualche informazione logistica a chi arriverà a Noto in questi giorni. «Chi verrà a Noto, sia dalla zona alta sia dalla zona bassa della città, troverà aree di sosta con servizio navetta, in modo tale da non creare file e ingorghi. Come ho detto prima, abbiamo preparato tutto con dovizia di particolari, curando ogni dettaglio».

E qualche consiglio su cosa fare a Noto nel weekend? «Abbiamo un cartellone ricco di eventi: fiore all’occhiello sempre uguale e pur diversa si ripropone la Fanfara dei Carabinieri e, come da tradizione, l’immancabile Corteo Barocco. Tra le novità, invece, la creazione di un Giardino Barocco a cielo aperto, all’interno del contesto dell’Infiorata. Il programma completo, con le mostre presenti in città, è sul nostro sito istituzionale».

Questa è la sua prima Infiorata da sindaco. Insomma un po’ di emozione ci sarà… «Come in tutte le cose che faccio ci tengo a farle bene. Non mi sto risparmiando e voglio che tutto sia curato e ben definito». Sappiamo che è ancora molto presto, ma qualche anticipazione sull'edizione numero 44 ce la può dare?  «Godiamoci l’edizione 43, ma vi garantisco che insieme con l’assessore al Turismo, Massimo Prado già abbiamo alcune idee. Mercoledì prossimo saremo già a lavoro per programmare l’edizione numero 44. Vi stupiremo». Ci sentiamo a consuntivo? «Sì, certo. Tracceremo un consuntivo appena finita la manifestazione. E parleremo anche dei prossimi eventi che si svolgeranno a Noto».

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