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L'Azienda Siciliana Trasporti è in crescita e guarda al futuro con fiducia, il presidente del Cda, Gaetano Tafuri: «Abbiamo superato le aspettative»

Redazione La Sicilia

04 Gennaio 2022, 11:05

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L’Ast, Azienda siciliana trasporti, oggi può dirsi in crescita. Nel giro degli ultimi tre anni ha riconquistato la fiducia di utenti e Comuni, e ora guarda al futuro con fiducia. A parlare del percorso compiuto negli ultimi anni è il presidente del Cda, avv. Gaetano Tafuri, alla “guida” dell’Ast da luglio 2018. «A conclusione del triennio nel corso del quale ho ricoperto il ruolo di presidente dell’Ast, posso affermare che abbiamo superato le aspettative. Lobiettivo era risanare l’azienda dal punto di vista economico-finanziario e organizzativo».

Quali erano i problemi più urgenti da risolvere?

«Quando sono entrato non venivano approvati bilanci da due anni. Noi ne abbiamo esitati cinque. Quindi è stato abbassato il debito bancario di 10 milioni di euro l’anno, pur a fronte di minori trasferimenti regionali, da cui abbiamo ricevuto circa 5 milioni di euro in meno. Abbiamo pagato circa 15 milioni di euro di debiti pregressi, e siamo in fase di riallineamento per quanto riguarda anche i debiti più recenti. La posizione con i fornitori è stata regolarizzata».

Diverse erano le criticità dell’Ast.

«Noi abbiamo trovato 6 anni di bolli auto non pagati; durc non sempre regolari. Oggi paghiamo gli stipendi regolarmente con tredicesima e quattordicesima e possiamo parlare di assoluta regolarità. Inoltre ci siamo anche impegnati a favore delle nostre partecipate. Un esempio è l’aeroporto di Lampedusa che durante la pandemia abbiamo sostenuto senza ricevere soldi dalla Regione siciliana».

L’Ast non aveva una buona reputazione.

«Quando arrivai fioccavano le lettere di accusa e segnalazione di continui disservizi da parte di utenti ed enti pubblici. Sono cose che possono capitare, ma oggi sono molto rare, tanto che i Comuni stanno mostrando nei nostri confronti un nuovo interesse per l’attivazione di servizi. Abbiamo incrementato il numero dei passeggeri a richiesta  di oltre duemila unità, andando così oltre quello il contratto stipulato con la Regione, e adesso siamo orgogliosi di dare un buon servizio. Per tutto ciò è stata fondamentale una gestione oculata. Siamo passati da un costo medio per singolo dipendente che sfiorava i 46mila euro l’anno, con picchi di 48mila euro l’anno, a una media  di 41mila euro. Per le manutenzioni abbiamo avuto una media di 7milioni di euro l’anno di costi e oggi siamo a  circa 5 milioni e mezzo di euro, ma con un numero di mezzi circolanti superiore. Abbiamo tagliato voci che facevano lievitare i costi ma non davano servizi efficienti. Le entrate sono aumentate adesso».

Cosa vi ha fatto pensare di essere andati oltre le aspettative?

«Riteniamo un successo l’attivazione dei servizi nei centri storici di città come Siracusa e Ragusa. Su richiesta del presidente Musumeci abbiamo organizzato a Natale 2019 il rientro dei pendolari dalle città di Milano, Roma e Napoli. Abbiamo svolto servizi navetta ad Ambelia. I nostri mezzi sono sicuri in termini di contagi da Covid, perché dotati di innovative macchinette obliteratrici che leggono anche il green pass. E se guardiamo alla struttura dell’azienda siamo riusciti a incrementare il parco auto regionale di oltre 140 autobus. Tutto ciò utilizzando solo le nostre risorse. E il risultato è evidente: per due anni consecutivi chiudiamo il bilancio con oltre 2 milioni di utili. Ecco perché possiamo dire che un’azienda come Ast, partecipata al cento per cento della Regione, non è più un “carrozzone” ma un’azienda che riesce a fornire un buon servizio».

Quali sono i progetti futuri?

«Adesso io sono in scadenza e posso anche concludere qui la mia esperienza con Ast visto il raggiungimento degli obiettivi. Grazie al lavoro di squadra che ha visto un Cda compatto, la piena intesa e collaborazione con il direttore generale e i dirigenti, oggi possiamo ritenerci pienamente soddisfatti. L’Ast ora deve fare un ulteriore salto di qualità. Ma dipende dalla Regione. Occorre dare un’ampia progettualità a questa azienda e sbloccare le assunzioni perché con i pensionamenti siamo sotto organico».