Anci Sicilia si propone come guida per i Comuni in difficoltà «Basta emergenze, sì alla nuova visione di comunità»

Di Redazione / 23 Dicembre 2024

Uscire dalle emergenze, dando vita ad una nuova visione di comunità dove pubblica amministrazione, imprese e cittadini vanno verso la stessa direzione, quella dello sviluppo. Una nuova stagione possibile e in cui  Anci Sicilia, l’Associazione nazionale dei Comuni dell’isola, si propone come guida ed in cui indispensabile diventa avere accanto Regione e Stato.

Il risultato da ottenere è quello di   portare i Comuni siciliani a livelli di sviluppo non solo delle altre regioni, ma anche europei ed è chiara per il presidente Anci, Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni, la lista degli indicatori su cui lavorare nel 2025. Quali sono questi indicatori? Asili nido, scuole, sanità territoriale, nuova occupazione. «Abbiamo – spiega il presidente Amenta – già ottenuto dei risultati importanti, ad esempio, sui costi dell’energia e ci proiettiamo verso la conferma di questo risultato. In Sicilia, si registravano,  a causa  del passaggio dal libero mercato a quello di salvaguardia, i costi più alti in assoluto. Siamo riusciti a riportare i costi al minimo e andare al livello delle altre regioni. Adesso prioritaria è  la crisi finanziaria dei Comuni, assieme alla normalizzazione  e rigenerazione del  sistema dei rifiuti. Oggi in Sicilia si paga il triplo che nelle altre regioni, importi che sono da ridurre assolutamente. Lavoreremo anche risolvere la grave crisi idrica studiando nuovi  interventi di captazione, distribuzione e depurazione».

«Ci sono già dei programmi di grande respiro – aggiunge Amenta – da mettere a regime e certamente non possiamo dimenticare l’obiettivo dell’abbassamento del Co2 con una mobilità sostenibile assieme alle richieste di legge che ci obbligano a fare un passo avanti nella pianificazione urbanistica  con una armonizzazione dei piani comunali, provinciali e regionali e quindi all’approvazione dei nuovi piani urbanistici generali».

Nuove politiche sociali a contrasto della  denatalità «partono non soltanto dalla creazione di una nuova economia e nuova occupazione, ma anche dal raggiungere gli obiettivi europei per disponibilità di posti negli asili nido. In Sicilia, la disponibilità per la fascia   0-36 mesi si ferma al 12%, mentre quella europea è  del 45%. In questo senso sono centrali i fondi del Pnrr per creare nuovi asili nido, ma ancora  mancano le risorse per assumere il personale e per la gestione. Accanto a questo bisogna mettere in sicurezza il più possibile le scuole e lavorare per sanità territoriale favorendo, ed in questo senso ci aiuta il Pnrr, la costruzione di case ed ospedali di comunità, ma servono però indicazioni chiare su come fare per garantirne livelli di efficienza e disponibilità di personale qualificato».

Anci  scommette, per il 2025, anche  sul sostegno alla  disabilità psichica con metodi nuovi di ricovero  e nuove politiche di sostegno «per realizzare per il disabile quello che prevede la norma, ovvero un vero e proprio progetto di vita compiuto e completo. In questo senso, infatti, la normativa vigente è abbastanza chiara e non possono esserci interpretazioni di sorta. La legge attribuisce una sorta di coordinamento ai Comuni, ma c’è bisogno di un potenziamento delle figure specializzate dagli assistenti sociali alle figure specializzate e quindi di fondi».

Sul tavolo della discussione per arrivare alla costruzione di una nuova comunità manca però un tassello. Di quale si tratta? «Nessuno riflette su quelle che sono le attribuzioni  per legge dei sindaci e quindi sul lavoro fatto per sviluppare, tra mille difficoltà, in cui incide anche uno scarso turn over tra i dipendenti in uscita per pensionamento, i servizi essenziali. Il sindaco oggi lo definirei un amministratore delegato dai cittadini a governare un’azienda che deve produrre servizi cui viene chiesto però sempre più qualità in ogni aspetto e che  su questo sarà valutato».

I sindaci, per la  programmazione 2021-27, sono chiamati a creare delle coalizioni, ovvero degli organismi intermedi, per creare le condizioni di sviluppo  e benessere e nella lotta  alla povertà. Centrale diventa il tema dell’emergenza abitativa: «Bisogna lavorare ad un grande intervento sull’edilizia popolare residenziale sia di  manutenzione che di creazione. Molti  centri si stanno spopolando e quindi si potrebbe pensare all’acquisizione e riqualificazione, con fondi specifici di edifici pubblici o privati già esistenti». Per cambiare passo  c’è bisogno «di una riforma del sistema dei Comuni che passa da un’iniezione di risorse umane fresche qualificate, ma anche di un impegno sulla  digitalizzazione».

«Potenziamo l’unione del territorio con i musei» Il segretario generale Anci Sicilia Mario Emanuele Alvano illustra la “Rete” nella delicata fase di predisposizione

Un arcipelago di progetti ed azioni concrete a trazione Anci Sicilia, per una nuova economia nei territori, in particolare quelli meno conosciuti, uscendo fuori dalla tradizionale narrazione mainstream dei tesori che rendono unica la regione. Con la “Rete dei musei comunali della Sicilia” si aprono nuovi scenari di sviluppo integrato tra arte, enogastromia e tradizioni. A parlare della “Rete” che conta già l’adesione di 90 Comuni e di 191 musei tra archeologia, pinacoteche, tradizioni ed enogastronomia, e che registra già una crescita costante, è il segretario generale di Anci Sicilia, Mario Emanuele Alvano.

«La nostra regione è già una meta molto ricercata dal punto di vista turistico – dice – e sappiamo quanto sia ricca di siti culturali di innegabile prestigio. La Rete, nasce per  aggregare  principalmente  quei musei di Comuni  piccoli e medi, quasi sconosciuti ai flussi turistici tradizionali e talvolta ai residenti ma capaci di offrire  esperienze uniche ed opere altrove introvabili».

«Il primo obiettivo di Anci Sicilia – prosegue – è  valorizzare queste realtà, anche sfruttando come attrattori i siti più noti, offrendo un valore aggiunto immediatamente fruibile e che va ben oltre la singola collezione in mostra nei musei. Dai musei nasce così un contenitore che racconta il territorio anche dal punto di vista delle tradizioni a 360 gradi, valorizzandone le produzioni tipiche e differenziando l’offerta anche per fasce d’età, considerando anche il tema della fruizione inclusiva tra le priorità di azione».

Un impegno, quello preso da Anci Sicilia per  “contaminare” i territori siciliani con  nuovi interessi e stimoli passando da una rifunzionalizzazione dei musei, esaminando le criticità  non solo strutturali ma anche nel raccontarsi. Per questo previsti più strumenti, grazie anche a finanziamenti già ottenuti e progetti già pronti per attrarre risorse, per captare l’attenzione e la voglia di conoscere non solo dei visitatori ma anche dei residenti. Per stimolare e prepararsi alle visite nei vari musei della Rete abbiamo lanciato il sito www.musei-sicilia.it dove, oltre a trovare informazioni sui musei, sarà possibile  effettuare tour virtuosi immersivi.  Stiamo anche lavorando, per chi visita in presenza, ad una guida dettagliata per approfondire  i temi di maggiore urgenza ed interesse culturale in base alle peculiarità dei singoli territori. Vogliamo contribuire progressivamente anche a stimolare una nuova imprenditorialità capace di creare cooperative per lo sviluppo di itinerari museali, provando così a sopperire  alle carenze di personale qualificato  che in alcuni casi ostacolano la piena fruizione dei siti». I Comuni siciliani diventano così protagonisti dello sviluppo turistico in Sicilia e giocano una carta importante anche per contrastare il fenomeno dello spopolamento. «Nuova economia e nuova occupazione fanno parte degli obiettivi prioritari – ancora Alvano – assieme ad uno scambio continuo di stimoli e di idee anche attraverso convegni ed approfondimenti tematici. Per questo nevralgico resta il tema  della programmazione e dell’attuazione di adeguate  politiche di sviluppo e promozione territoriale che rendano i Comuni siciliani sempre più competitivi in ambito internazionale». La sfida, per l’Anci, Sicilia è quella di farsi cassa di risonanza, puntando sugli spazi museali e potenziando la connessione multidisciplinare tra il territorio, i siti e le opere.

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Pubblicato da:
Delfo Sinatra