Uno Zucchero “D.O.C.” e quel filo rosso che lo lega alla Sicilia

Di Redazione / 08 Novembre 2019
1573231298950_1618877322689
1573231302222_1618877325377
1573231305103_1618877327472
1573231307749_1618877330082
1573231310557_1618877332376

Le strade della musica sono infinite, per scriverla in senso cantato, fanno dei giri immensi. Oggi esce il nuovo album di Zucchero, dal titolo “D.O.C.”, anticipato da un singolo, “Freedom”, che inneggia alla libertà, come l’aria che si respira nelle varie tracce, prodotte da Don Was, musicista eclettico e carismatico, sua “Walk the Dinosaur”, hit funky soul, in vetta nel globo musicale più di trenta anni fa.

Nel medesimo periodo Adelmo Fornaciari, dopo aver trovato la serenità come autore per conto terzi, aveva aperto alla sua scrittura il percorso del soul, sbirciando nel repertorio di Otis Redding, James Brown, respirando a pieni polmoni gli strappi vocali di Joe Cocker, voce bianca, nera nell’esecuzione.

L’angolo della svolta avvenne dopo la seconda partecipazione consecutiva a Sanremo con “Canzone Triste”, titolo dell’album “Rispetto”, contenente “Come il sole all’improvviso”, co-firmata insieme a Gino Paoli.

La terra di Sìcilia, in quella tarda primavera del 1986, fu la platea fertile per la presentazione del disco in occasione di un meeting legato ad un incontro calcistico della nazionale cantanti svoltosi a Palermo.

L’odierno capitolo suggerisce le collaborazioni di Francesco De Gregori in “Tempo nel tempo” e Pasquale Panella “La canzone che se ne va”, oltre l’immancabile tour mondiale in partenza nel 2020 dall’Australia per approdare successivamente in tutta Europa e sbarcare in Italia dal 22 Settembre per dodici concerti all’Arena di Verona.

Condividi
Pubblicato da:
Redazione
Tag: doc freedom zuccero