Dopo il successo dell’anno scorso torna in Sicilia “A Christmas Carol Musical” , liberamente tratto dal romanzo di Charles Dickens. In sette edizioni ha coinvolto oltre 130 mila spettatori in 129 repliche, di cui 100 sold out. Il musical farà tappa il 5 dicembre prossimo al teatro Vittorio Emanuele di Messina, il 6 e 7 al teatro Golden di Palermo e l’8 dicembre, al Metropolitan di Catania.
Lo spettacolo, prodotto dalla Dpm, è liberamente tratto dal romanzo di Charles Dickens, ha coinvolto oltre 130 mila spettatori in 129 repliche, di cui 100 sold out. È adattato per il teatro da Melina Pellicano (autrice e regista) con le musiche di Stefano Lori e Marco Caselle, ed è pronto a far sognare ancora gli adulti e i bambini. Sul palco nel ruolo di Ebenezer Scrooge, Fabrizio Rizzolo e un cast artistico di oltre venti elementi, gli effetti speciali sono curati da Alessandro Marrazzo, musiche originali, oltre 150 i costumi e le imponenti scenografie. Melina Pellicano, regista e autrice del libretto nell’adattamento al musical ha voluto essere il più fedele possibile al romanzo perché la scrittura di Dickens si mostra già di per sé molto teatrale: il vecchio Ebenezer Scrooge, dopo la morte del suo socio d’affari Jacob Marley, continua a condurre il suo banco d’affari con cinica avarizia rifuggendo da ogni rapporto umano e affamando il suo sfortunato impiegato Bob Cratchit.
Scrooge odia il Natale e nemmeno l’invito a cena di suo nipote riesce a fargli cambiare idea. La notte della vigilia riceve la visita del fantasma del suo defunto socio Jacob Marley che gli annuncia la visita di tre spiriti. Lo spirito dei Natali passati gli mostra gli errori della sua vita passata, quello del Natale presente gli fa vedere la felicità attuale, quello futuro gli mostra il suo orrendo destino qualora non modificasse la vita che ora conduce. Il Natale diventa così una occasione in cui potersi fermare a riflettere, un momento per porsi in maniera propositiva verso il cambiamento, un coraggioso atto di trasformazione, che ognuno di noi vorrebbe fare, ma che spesso dimentica. È un concetto vecchio, ma assolutamente attuale. “C’è qualche differenza nella vicenda e nei personaggi – spiega la regista – ma sempre nel rispetto del racconto originale e nello spirito di Dickens. Questo è stato voluto ed è un piccolo modo personale per rendere omaggio allo scrittore. Ho scelto di aprire lo spettacolo con il monologo e la canzone del piccolo Tim per affidare ad un bambino il compito di spiegare “come stanno veramente le cose”, per spiegare al pubblico il punto di vista di un bambino che guarda al mondo con occhi limpidi e senza giudizio”. Tiny Tim racconta infatti che Scrooge “non è capace di sorridere ed è sempre in collera con chiunque gli rivolga la parola”, ma che in realtà “è soltanto solo” e nessuno dovrebbe rimanere solo a Natale.