Attendendo Bianca, Bernie ha lo sguardo indifferente ma si capisce subito che è amore. Quando la mattina lo sveglia; quando lo trascina per la spiaggia di Mondello; quando – con gelosia e incanto – guarda il padrone abbracciare il violoncello: la lunga storia d’amore tra il “morbidoso” (parafrasando i gatti di Eliot) San Bernardo e Giovanni Sollima, compositore e violoncellista, può narrarla solamente la musica. Esiste un brano a lui dedicato?
Giovanni sorride accarezzando il ‘gran capo’ del cane. “In effetti sì, spesso a casa improvviso temi e figure ritmiche che lui mostra di gradire. Se ne sta buono ad ascoltare e mi guarda. Quelle sono sue!”.
Nella tua neonata casa editrice il cagnone avrà uno spazio musicale?
“Ancora è troppo presto per dirlo. Chissà?”. Bernie poggia il ‘capone’ sulle zampone per ascoltare meglio.
Perché hai chiamato questa tua nuova creatura “Ricercare”?
“Perché sintetizza ciò che sogno di fare dalla mattina alla sera. E perché Ricercare è al tempo stesso una forma musicale molto in voga nella musica strumentale del Cinque e Seicento sino a ridosso del Settecento. Non a caso il logo è un iceberg con la frase ‘Enter the world of Giovanni Sollima’”.
Soprattutto una casa editrice? Bernie cambia posizione e sembra che il terremoto colpisca il divano.
“Sì, a tutti gli effetti, ma con un’idea allargata, flessibile. In primo luogo sono le partiture ad essere pubblicate – e da questo stiamo cominciando – ma presto seguiranno anche i dischi. Ho creato ‘Ricercare’ per dar vita anche a diversi progetti musicali. I miei compagni di viaggio sono Andrea Cavuoto, violoncellista, compositore, raffinatissimo scrittore e musicologo, Luigi Alberto Bianchi, autorevolissimo avvocato e appassionato violoncellista, cultore di musica antica, e mia moglie Rosana che ha fantasia vulcanica e tanta competenza e intuito sui social”.
Come è nata l’idea?
“Molte delle mie composizioni sono inedite, non solo lavori recentissimi o degli ultimi 5-6 anni, ma anche brani giovanili. La richiesta negli ultimi anni è diventata fortissima… Titoli come ‘Quintetto sospeso’ oppure ‘Suite Case’ o ‘Heimat-Terra’ o le opere come ‘Il Libro della giungla’ sono continuamente richieste da formazioni musicali, teatri. A quel punto la decisione è stata immediata!”.
Avrà diverse collane?
“Certo! ‘Giovanni Sollima’s Works’ per le mie composizioni. ‘Sollima’s Friends’ con compositori viventi in qualche misura a me vicini o che meritano – e non sono pochi – un supporto. ‘Cello Ensemble’ che apre un ampio e variegato settore, viste l’esperienza dei 100 Cellos e le richieste di musica per cello ensemble che arrivano da Inghilterra e Usa. Infine ‘Discoveries and Revival’, musica antica per violoncello che in buona parte ho riscoperto. Aggiungerei anche qualche trattato antico di grandissimo fascino…”.
Come si entra nel mondo di “Ricercare”?
“Stiamo puntando – inizialmente – alla distribuzione online. Nelle prossime ore sarà in rete un sito su cui sarà possibile acquistare partiture, brani solistici e da camera, mentre dei lavori per grandi organici e le opere saranno disponibili le partiture. Si potranno noleggiare i materiali d’orchestra, più o meno come già accade per la maggior parte degli editori. La stessa cosa vale per i dischi o cd. Offrire la track list di una incisione, ma anche singole track. Proporremo pure il vinile, un bellissimo oggetto che permette di tornare all’antico rituale del giradischi”.
Incisioni dal vivo o in studio? Bernie comincia le operazioni di discesa dal divano.
“Dal vivo e in studio. Il live, seppur con le sue imperfezioni, restituisce emotività. Il digitale ha comportato una sorta di perfezione, a tratti gelida, e super dettaglio di editing, ma spesso – almeno per la mia personale esperienza – manca proprio l’anima, il sudore dell’esecuzione dal vivo… Oggi si può trovare una di linea intermedia. Cioè dei live o semi-live, registrando prima, durante e dopo il concerto. Sono il suono e il respiro stesso, oltre alla presenza di un pubblico, a fare la differenza con lo studio dove non c’è pubblico e dove – abbastanza spesso – entri con una musica da registrare a porzioni per poi montarla successivamente. Approcci diversi…”.
Ma cosa è un cd, dal vivo o in studio che sia? Bernie ha in bocca il guinzaglio.
“Una fotografia”.
Saranno incisioni comunque ripulite di pubblico e mondo esterno?
“Dipende dai casi, faccio un esempio con un mio vecchio disco registrato a New York, ‘Aquilarco’, prodotto da Philip Glass, uscito a suo tempo per la sua storica etichetta Point Music. L’ho registrato tutto in studio tra Palermo e New York, nei mitici Looking Glass Studios, dove è stato anche mixato. Qualche anno dopo ho registrato, sempre a New York, un concerto live di ‘Aquilarco’. Ascoltandolo sembrava di toccare con mano tutto: suono, emozioni, rumori, applausi… Così è uscito anche il live di New York. Ci sono quindi due versioni, diversissime, quasi opposte”.
Il primo titolo che ascolteremo?
“No so… Forse una riedizione de ‘Il Caravaggio rubato’. Disco ormai introvabile che pubblicherò con qualche novità rispetto alla prima edizione”.
Domanda rituale: sull’isola deserta quale tua composizione porteresti? Il guinzaglio si tende, Bernie è partito.
“Non saprei. Forse andrei senza nulla, con la mente vuota e pronta ad accogliere nuovi stimoli e nuove idee. A Ricercare, appunto!”.
Giovanni Sollima mi saluta agitando una mano, mentre è già un aquilone che svolazza ancorato al collo di Bernie.