Silvia Salemi, 20 anni dopo “A casa di Luca”

Di Giorgia Lodato / 27 Gennaio 2019

Nel 1995 debutta nel mondo musicale con la partecipazione a Sanremo Giovani e nel 96 canta tra le nuove proposte al Festival di Sanremo, dove torna l’anno successivo, questa volta tra i big, per esibirsi con la hit “A casa di Luca”, canzone che le regala un’immediata popolarità e il Premio Volare “Miglior Testo” e con cui il grande pubblico continuerà ad identificarla negli anni successivi. Anche quando si dedicherà alla conduzione di programmi televisivi su Canale 5 – dove ha affiancato Pippo Baudo – e Rai3 e all’esperienza radiofonica con Radio2. Oggi Silvia Salemi, cantautrice, conduttrice televisiva e scrittrice siracusana, torna sotto i riflettori con “Ora o mai più”, lo show musicale di Rai1 condotto da Amadeus e prodotto da Rai1 in collaborazione con Ballandi Multimedia, che riporta sul trampolino di lancio otto cantanti dal successo smarrito a cui sarà data un’altra grande occasione per tornare alla ribalta.

E tra i protagonisti della seconda serie del programma, la siciliana Silvia Salemi si è subito messa in luce. «Penso che programmi come questo siano d’aiuto anche un po’ alla cultura italiana – dice. Le mie figlie, che a 10 e 13 anni ascoltano la loro musica, hanno la possibilità di sentire in tv canzoni che non riscoprirebbero mai, mentre così hanno modo di conoscere il nostro mondo musicale e la cultura con cui siamo cresciuti». Tante cose sono cambiate per Silvia dai tempi di “A casa di Luca”, sia sul piano personale che professionale. «Ero una studentessa liceale e adesso sono una donna, ho una famiglia e ho fatto tante esperienze nel frattempo. Sono passati più di vent’anni e certamente non potrei essere la stessa persona, ma ho fatto quello che volevo e mi ritengo molto soddisfatta».

Anche sul piano musicale ci sono stati diversi cambiamenti: «si è passati dall’analogico al digitale, dal vendere milioni di dischi a venderne qualche migliaia, dai supporti fisici ai canali streaming ai talent». Silvia Salemi ha partecipato con interesse, nel 2004 a Music farm, nel 2013 alla terza edizione di Tale e quale show, dove ha vinto il premio “Miglior Voce” che le ha dato accesso alle edizioni successive. «Sono programmi diversi ma in entrambi ci si mette in gioco e si necessita di un minimo di talento».

Una caratteristica che in più occasioni ha dimostrato di avere e che non mancherà a “Ora o mai più”, cui si sta approcciando con divertimento e con la voglia di avere a che fare di nuovo con la musica, cosa che ultimamente ha sacrificato per dedicarsi a conduzioni televisive e scrittura di libri (nel 2017 ha pubblicato il suo primo romanzo autobiografico “La voce nel cassetto”). «Voglio cogliere la filosofia di vita che il programma trasmette, ovvero ora o mai più. E personalmente cerco sempre di cogliere le occasioni che la vita mi presenta». Durante lo show sarà affiancata dalla coach Marcella Bella. «Credo sia un abbinamento quanto mai azzeccato, intanto perché è siciliana come me e quindi condividiamo dei valori comuni, come la famiglia e il senso di appartenenza a una terra che ci rende simili e ci avvicina molto. E poi siamo due persone che non mollano, impegnate, che credono in quello che fanno e lo fanno più per vocazione che per lavoro».

Un riferimento, quello della Sicilia, che per Silvia resta sempre valido. «Tutte le mie ispirazioni le traggo dalla mia famiglia, dalla mia vita e dalle mie origini. Sono siciliana e vivo a casa i momenti più importanti dell’anno, come il Natale e la Pasqua. Tra l’altro le mie figlie trascorrono i mesi estivi al mare con i nonni e gli altri parenti».

E a proposito di giovani, Silvia è molto impegnata anche nel sociale. È stata protagonista di campagne contro il cyberbullismo, ma anche contro la violenza sulle donne e a favore della prevenzione sanitaria. E in tv ha vestito i panni di giudice nel talent show per ragazzi Tra sogno e realtà, in onda su La5, dove è entrata in contatto con tante giovani band. «I giovani hanno bisogno di essere affiancati e presi per mano – commenta. Non tanto consigliati, quanto piuttosto capiti. Quando sentono e vedono che c’è una persona che in maniera disinteressata crea per loro dei percorsi, senza dire “fai questo o fai quello”, possono prenderla come esempio. Come la mamma che non fuma, piuttosto che dirti di non farlo. Per loro è più facile seguire l’esempio che l’indicazione perentoria».

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Pubblicato da:
Redazione
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