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L'intervista

Sergio Cammariere, l’evoluzione della forma e il “solo piano”

Una sola data a marzo in Sicilia

Di Salvo Pistoia |

L’evoluzione della forma è avvenuta tratto dopo tratto, lo stile adiacente alla canzone colta, abbellita da umori jazz, lo specchiarsi nel repertorio delle firme che hanno lasciato un segno.

Sergio Cammariere, racconta degli esordi, la raggiunta maturità, le frequentazioni cinematografiche, la vicinanza alla Sicilia in prossimità di un concerto per solo piano, al Teatro Olimpia – Campobello di Mazara in data 9 marzo

Gli inizi pensando alla figura di Vincenzo MicocciUomo carismatico, innato senso del futuro, magnifico discografico nelle sue esperienze,,quale direttore artistico alla RCA e RICORDI, in seguito alla It, sua creatura, dove annusò il potenziale di Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Rino Gaetano, non utilizzava il telefono per ricevere i musicisti, bensì i telegrammi

“Uomini senza donne”, un film del 1996, hai composto le musiche, e un ruolo dove interpreti te stesso…Nel cast Gianmarco Tognazzi e Alessandro Gassman, sono due ragazzi che vivono in un appartamento, io  rappresento me stesso tramite la vita di un gruppo musicale, alla presentazione dell’opera, che avvenne al Classico di Roma, presenziarono vari attori, registi, addetti ai lavori ed una ragazza dalla voce ammaliante, la sua chitarra, era l’esordio romano di una giovanissima Carmen Consoli, desidero menzionare l’apporto di Alex Britti, alla stesura della colonna sonora, fin d’allora promettente talento.

Hai citato Britti, vari celebrati musicisti hanno iniziato in un club della capitale, “Il Locale”È stato un laboratorio, conteneva appena 120 persone, esprimeva sana energia musicale, io, Britti, Silvestri, Gazzè, Fabi, Cristicchi, Zampaglione, Pier Cortese, una combriccola di amici legati dalla musica 

L’incontro confronto con Gino PaoliAnni Ottanta, stagione estiva. lo conobbi durante una serata al Bagaglino di Porto Rotondo, affascinato dalla poesia musicale, i temi affrontati, la realtà, gli amici perduti, l’inquietudine, gli amori

Il rapporto con il grande schermoUn legame ultratrentennale, iniziato nel 1992 per le musiche del film di Pino Quartullo, “Quando eravamo repressi”, un anno fa l’incontro con Pupi Avati in “La quattordicesima domenica del tempo ordinario”, nei prossimi mesi due colonne sonore, “Revival” un horror di Dario Germani e “Marabu” film d’animazione firmato da Fabio Teriaca.

Luigi Tenco e Sergio EndrigoHo apprezzato un Tenco diverso da come lo si immagina, grazie a Bruno Lauzi, Sergio Bardotti, Gino Paoli, per comprendere lo scrivere, basta leggere il testo di “Yeahh”, il successo di Mal&The Primitives, cover italiana di un brano degli “Young Rascals”, dove compare la sua traduzione, stesso percorso conoscitivo per Endrigo, all’Ariston di Sanremo per il Premio Tenco, edizione dedicata a Sergio, cantai “L’Arca di Noè”

La collaborazione con Pasquale PanellaCi conosciamo da tempo, tra i ricordi una versione di “La mer”, classico di “Charles Trenet”, che tradusse in italiano, “Il mare”, cantato dalla sua voce roca, ne curai l’arrangiamento, “Niente” e ” Le cose che servono”, due canzoni incise, altre rimaste nel cassetto

Le periodiche visite in terra di SiciliaDa calabrese amo la Sicilia, i siciliani, ci unisce la storia, i paesaggi, ogni qualvolta vengo, come fosse casa mia, il prossimo 9 marzo sarò a Campobello di Mazara – Teatro Olimpia, per un concerto acustico

Cantautore, pianista, jazzman, in quali di queste tre definizioni ti riconosciTutte, la musica non ha confini.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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