il festival
Sanremo, arriva Fiorello: “Sono la vostra terza dose”. Mahmood e Blanco in testa
Super show e tante battute. Maneskin superstar con lacrime. Palco siciliano: La rappresentante di lista seconda in classifica, Giusy Ferreri, Colapesce e Di Martino, Gioè, Frassica
Finalmente Sanremo! Sbornia di distrazione, serial a puntate in cui si può dire male di tutto e tutti senza rischiare di fare cadere il governo. In gara una pattuglia di "Eternals" capitanata dai nemici-amici Morandi e Ranieri e uno stuolo di sconosciuti dai nomi improponibili – Rkomi, Ditonellapiaga, Yuman – in cerca di popolarità. In mezzo voci e testi di qualità da Elisa a Truppi. Big che possono catturare il pubblico senior di Rai1 e i giovanissimi che ascoltano rap, trap e fenomeni social.
Il sipario si apre con il pubblico in sala. "Bentornati. Ci siete mancati", li saluta Amadeus che quasi si commuove dopo i palloncini in platea dello scorso anno. Uno spiraglio di normalità con le consuete mascherine.
A torso nudo, indossando i suoi tatuaggi e i muscoli, scalzo, pantaloni di pelle nera, Achille Lauro arriva sul palco dell’Ariston per aprire la gara dei Big con la sua "Domenica" insieme all’Harlem Gospel Choir. «Mi metto accanto a lui – scherza Amadeus – perché in questo momento fa audience». La solita mossa della carezza ai genitali pseudo provocatoria (ancora?!) accompagna un brano ballabile e con il grande soul del Coro americano. Sul finale – sempre in cerca del gesto dissacrante – inscena un autobattesimo facendosi cadere dell’acqua da una grande conchiglia sul volto.
Dea fasciata d'argento e rosa pallido, Ornella Muti (senza i minacciati ciondoli a forma di canne) co-conduttrice della prima serata scende con grazia le perigliose scale del Festival, e conquista con gli occhiali e la voce bassa e sexy. Categoria Eternals. «La discesa era difficile, se puoi però la rifaccio», dice ad Amadeus. «Sei stata bravissima», la rassicura lui.
Quindi Yuman, vincitore dello scorso Sanremo giovani, con "Ora e qui", un brano pop senza sorprese, e Noemi, elegantissima con un vestito rosa e capelli ramati con un bel brano che potrebbe crescere. Poi il mito eterno Gianni Morandi che sembra autocitare i ritmi delle sue hit anni 60, "Andavo a cento all'ora", con un brano allegro e divertente scritto da Jovanotti.
Ed ecco "il siciliano", l'amico che non lascia nei guai della noiosa messa cantata il conduttore Amadeus e che si ritaglia il ruolo di super ospite. Arriva Fiorello ed è subito festa. "Sono la vostra terza dose, il booster dell’intrattenimento", si presenta sul palco dopo aver misurato la temperatura al pubblico con il termoscanner. E scalda subito il pubblico regalando entusiasmo. «La prima volta sono venuto per amicizia, la seconda per confermarla, stavolta invece per romperla. Non ti voglio vedere più – dice ad Amadeus – se non al funerale», scherza lo showman. «Ormai sta al Tg1 dalla mattina alla sera – insiste Fiorello – la gente lo ha scambiato per un virologo. Non gli credete quando dice che il quarto festival non lo farà, vertici Rai non glielo credete: vi do un consiglio per il prossimo anno, chiamate il generale Figliuolo. Dal teatro Astrazeneca di Sanremo, prima cantano gli over 80», scherza. «Amadeus mi ha rotto tutti i giorni: devi venire. Una sera, pioveva, ho visto un bambino fuori della mia finestra: era il figlio Josè con un cartello 'Non abbandonare papà'», continua Fiore. «Se insisti ti mando i Jalisse, e sono fiumi di legnate. I Jalisse (che si sono lamentati per l’ennesima esclusione dal festival) hanno un bambolotto con le sue sembianze, quando ti fa male la spalla sono loro». «Mi sento un po' Mattarella: neanche lui voleva tornare, aveva fatto i suoi piani, voleva fare The Voice Senior», scherza Fiorello sul palco dell’Ariston e poi chiama l’applauso per il presidente della Repubblica. Fiorello ironizza anche su Draghi: «Ci voleva andare al Quirinale, aveva già preparato il discorso di fine anno a banche unificate». Quindi un divertente medley di 'brani tristi' – da "Vedrai vedrai" a "Disperato" – cantati con un ritmo da carnevale da Fiorello e Amadeus. «E' un periodo molto triste ma la tristezza va combattuta: c'è tristezza? E uno fa buonumore. Ci sono le canzoni tristissime? E uno le canta in maniera allegra». Poi, il ridicolo bacio contro la sfiga tra Amadeus e il direttore di Rai1, Stefano Coletta, con mascherine dotate di labbra.
Si torna alla musica con La Rappresentante di Lista, Veronica Lucchesi e il palermitano Dario Mangiaracina, per la seconda volta a Sanremo, con un brano ottimo e con ritornello “Ciao Ciao”, pronto a diventare tormentone, poi Michele Bravi, Massimo Ranieri, che stecca nella sua "Lettera al di là dal mare", una canzone intensa che rispecchia al meglio il suo stile, e anche lui come Morandi molto applaudito e commosso di essere in gara, Mahmood & Blanco, tra i favoriti.
Standing ovation per i Maneskin che Amadeus va prendere personalmente in auto. La band romana che dopo la vittoria di undici mesi fa è andata alla conquista del mondo ha riproposto "Zitti e Buoni", con la quale hanno anche vinto l’Eurovision Song Contest. Tornano sul palco dopo le esibizioni di un paio di big per cantare il brano "Coraline" e dopo il tributo del pubblico il frontman Damiano si commuove fino alle lacrime.
Elegantissimo in smoking il campione di tennis Matteo Berrettini che racconta la sua avventura agli Open in Australia, quindi ancora canzoni in questa lunghissima serata che perde ritmo non appena Fiorello abbandona il palco: la spagnola Ana Mena con un motivetto da radio non indimenticabile, l'impronunciabile Rkomi, Dargen D’Amico con "Dove si balla" (altro tormentone).
Una carrellata degli attori e registi con cui ha lavorato in 50 anni di carriera e oltre 200 film: è l’omaggio al cinema che Ornella Muti (stavolta con abito nero e spacco fino al fianco) fa sul palco dell’Ariston, un veloce amarcord. Poi Sicilia protagonista con Colapesce e Di Martino, trionfatori dello scorso Sanremo con "Musica Leggerissima" a bordo della nave Costa, il palco galleggiante del Festival, annunciati da Orietta Berti. Ancora un siciliano sul palco, l'attore Claudio Gioè, protagonista di "Makari" che tornerà su Rai1. Poi, un'altra palermitana, Giusy Ferreri con "Miele". Si balla con i Meduza, il trio composto dai produttori Simone Giani, Luca De Gregorio, Mattia Vitale.
A mezzanotte e venti continua l'autopromozione delle fiction targate Rai con Raoul Bova che arriva in moto nei panni di Don Massimo il "nuovo parroco della canonica più famosa d'Italia" lo presenta Amadeus, il nuovo Don Matteo. Con lui sul palco Nino Frassica, personaggio storico della serie, che non perde la battuta, "Sono arrivato a piedi, non prendo il taxi: sono un No Tax". Si chiude con l'omaggio a Battiato sulle note di "La cura" con standing ovation del pubblico.
In attesa della classifica dei dodici big, ancora gag con Fiorello che chiude così: «Vi saluto, la mia avventura è finita. L’anno scorso è stato un po' pesantuccio, tornare qui e trovare la platea piena mi ha emozionato moltissimo», quasi a far capire che non sarà ancora presente sul palco. «Sarà un grande festival e domani sarà una puntata strepitosa con Checco Zalone».
All'una passata la classifica provvisoria, sulla base del voto della sala stampa (un terzo per la carta stampata, un terzo per il web e un terzo per le radio):
1 Mahmood & Blanco
2 La rappresentante di lista
3 Dargen D'Amico
4 Gianni Morandi
5 Massimo Ranieri
6 Noemi
7 Michele Bravi
8 Rkomi
9 Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir,
10 Giusy Ferreri
11 Yuman
12 Ana MenaCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA