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Ravenna Festival, apre Muti sul podio con i Wiener. “Romagna in fiore”, otto concerti per gli alluvionati

Per "Le vie dell'amicizia" il Maestro dirigerà lo "Stabat Mater" di Giovanni Sollima e Filippo Arriva

Di Redazione |

Un ricco programma di stelle internazionali della musica, aperto da un concerto del padrone di casa Riccardo Muti, l’11 maggio, con i Wiener Philarmoniker. E poi una rassegna nella rassegna, dedicata agli alluvionati, otto concerti gratuiti nei territori colpiti. É il ricco menu della 35/a edizione del Ravenna Festival, dal titolo «E fu sera e fu mattina», le parole del succedersi dei giorni della Creazione nella Genesi.La riflessione che si vuole proporre è sugli effetti del cambiamento climatico, attraverso nuove pratiche ecosostenibili per lo spettacolo dal vivo, ma anche sul valore della creatività, risorsa per comunità inclusive e multiculturali.

Il maestro Riccardo Muti con l’Orchestra Cherubini

Tra gli ospiti anche Eleonora Abbagnato, Colapesce e Dimartino

Tanti gli ospiti del programma estivo: tra gli altri, Simon Rattle, Kirill Petrenko, Accademia Bizantina, Eleonora Abbagnato, Sergio Bernal, il Ballet de l’Opéra de Lyon, il Philip Glass Ensemble, Giovanni Sollima, Mario Brunello, Paolo Fresu e Omar Sosa, Colapesce Dimartino, in versione ‘sinfonica’ con l’Orchestra La CorelliIan Bostridge, Hildur Gudnadóttir, Laura Morante.E poi, a un anno dall’alluvione, la rassegna «Romagna in fiore» con spettacoli gratis e green, un «cuore verde» nella programmazione in quattro fine settimana dal 10 maggio al 2 giugno, organizzati in alcune delle località più duramente colpite dall’acqua e dalle frane. Da Castel Raniero (Faenza), all’Abbazia di San Salvatore in Summano (Sarsina), e poi Galeata, Modigliana, Pian di Stantino (Tredozio), Conselice, La Torraccia (Ravenna) e Riolo Terme, con l’obiettivo di onorare lo spirito di resilienza e la tenacia della popolazione. Ad accogliere l’invito grandi artisti, per quello che si profila come un progetto di solidarietà: un «festival nel festival», solidale, inclusivo ed ecosostenibile. Il programma dettagliato di questo festival nel festival sarà presentato il 12 marzo.

Rattle e Petrenko, per la prima volta al Festival

Muti ritorna poi alla guida della Cherubini per due concerti, tra cui le Vie dell’Amicizia con lo “Stabat Mater”, per ricordare il dramma dei migranti, composto da Giovanni Sollima – che si unirà al concerto – su versi di Filippo Arriva in antico dialetto siciliano. Sul palco anche il Coro della Cattedrale di Siena ‘Guido Chigi Saracini’, le donne di Coro a Coro dirette da Rachele Andrioli, il controtenore Nicolò Balducci e Lina Gervasi al theremin. Sull’orizzonte sinfonico ecco Rattle e Petrenko, per la prima volta al Festival. A Sant’Apollinare in Classe Ottavio Dantone guiderà Accademia Bizantina nella Creazione di Haydn. Il Museo Classis ospita la Chiamata alle arti, l’invito ai più giovani di Cristina Muti. La sezione danza include invece la prima di Un amico di Virgilio Sieni, il Ballet de l’Opéra de Lyon con dedica a Merce Cunningham, il gala Les étoiles con Eleonora Abbagnato e Ser di Sergio Bernal.

Il compositore e violoncellista Giovanni Sollima

Tra i pianisti ospiti il giovane e talentuoso Filippo Gorini

La Loggetta Lombardesca ospita un omaggio a Byron con il tenore Ian Bostridge, ma anche i Philharmonic Five dei Wiener e il Chicago Symphony Brass Quintet. Tra i pianisti, Michele Campanella, Filippo Gorini e David Fray (quest’ultimo accanto al violinista Renaud Capuçon). Il Festival ritornerà dal 15 al 21 novembre con la Trilogia d’Autunno ed è anche a Cervia-Milano Marittima con la rassegna Il Trebbo in musica, a Lugo e a Russi.

Oltre cento le alzate di sipario, più di mille gli artisti, grazie al sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Ravenna, del partner Eni e degli altri sponsor. (Prevendite dal 29 febbraio).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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