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Quando Teletna aprì le porte della tv alla risata contagiosa di Fabrizio Frizzi

Di Leonardo Lodato |

L’“uomo-Rai”, lì dove è nato, dove è cresciuto, dove – come hanno sottolineato ieri i telegiornali e i rotocalchi di tutte le tv nazionali – è diventato il Fabrizio Frizzi che tutti abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare per le sue doti umane e professionali. Ma prima di essere un “uomo-Rai”, non è dovere di cronaca segnalarlo, ma più semplicemente, parte della storia dell’emittenza locale o, per meglio dire, privata, di tutta Italia, Fabrizio Frizzi è “uomo di Teletna”. E lui, per la verità, non lo aveva mai nascosto. A Teletna, quando ancora la pionieristica tv aveva i suoi studi a Sant’Agata Li Battiati, a fine anni Settanta, l’allora presidente, il cavaliere Giuseppe Recca, portò un giovanottone (quasi) imberbe, presentandolo a Natale Zennaro. Ed è quel regista, praticamente esordiente, poi divenuto uno dei punti di riferimento di Antenna Sicilia, a ricordare, con non poca emozione, la figura di Fabrizio Frizzi. «Fin dal primo momento capimmo che era una ragazzo molto umile e perbene».

Natale Zennaro ricorda anche la grande preparazione culturale di Frizzi. «Era un grandissimo conoscitore di musica ed esperto di cinema».

La prima esperienza televisiva targata Teletna, fu “Direttamente insieme”. «Abbiamo realizzato una stagione – ricorda ancora il regista – e lavorare con lui era davvero un piacere. Era fissato con i quiz, con i giochi, e con i cartelloni».

E poi, c’era quella sua risata contagiosa. «Era la sua cosa più bella. Agli inizi rideva ad ogni cosa, rideva talmente tanto che, un giorno, durante una registrazione, lo fernai e gli urlai: “Fabrizio, tagghiala di fari accussì, non è ca putemu fari ‘na risata continua!!!”». E lui, come reagì? Ovviamente, conferma Natale Zennaro, con una sonora risata delle sue.

I ricordi legati al Frizzi “siciliano” sono tanti. Come quella lunghissima intervista, più di un’ora, che qualche anno fa realizzò, insieme a Michele Guardì, suo pigmalione a “I fatti vostri”, a Giardini Naxos. «Ai tempi di “Tweeter” – ricorda ancora Natale Zennaro – uno dei programmi più seguiti di Antenna Sicilia – Ilenia Petracalvina realizzò un servizio negli studi Rai dove si registrava “I fatti vostri”. Quando Fabrizio seppe che si trattava di Antenna Sicilia mi mandò i suoi saluti. Non ci sentivamo spesso, ma ogni volta era sempre una grande festa».

Proprio come quando, in occasione di un evento organizzato da Gianni Di Stefano e dallo staff di New Hair, Fabrizio Frizzi tornò a Catania accompagnato da Luca Napoli che, così, lo ricorda: «Con Fabrizio Frizzi eravamo amici di lunga data. Il 31 ottobre del 2012 scendemmo in campo insieme, al mitico San Siro, per disputare una partita di calcio. A Catania mi presi la briga di accompagnarlo io. Durante la cerimonia si concesse a tutti, sempre col sorriso sulla bocca e una parola carina con chiunque lo salutasse, pronto a mettersi in posa per una foto senza mai stancarsi. La mattina della partenza, aveva il primo aereo per Roma. Ovviamente, gli dissi che sarei andato a prenderlo in albergo per accompagnarlo. Mi disse di no perché sarebbe dovuto partire troppo presto. Fu tanta la sua insistenza che, alla fine, si prese un taxi».

Fabrizio era così. E così, senza disturbare nessuno, se n’è andato. Ha preso l’ultimo volo, da solo, ma con l’affetto di milioni di persone che difficilmente lo dimenticheranno.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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