"Polemica di bassa lega" e "ignoranza": il rocker Piero Pelù, sposato con Gianna Fratta, direttrice d'orchestra a capo della Fondazione Orchestra sinfonica siciliana di Palermo reagisce così con un post su Facebook alle accuse lanciate alla moglie. Una foto e un messaggio duro in cui invita i politici a pensare "a chi sfregia l'Olocausto".
"In seguito alla polemica di bassa lega scatenata da una deputata siciliana – scrive su Fb – eccomi qua davanti al Teatro Politeama di Palermo, dopo un porno halloween con la mia porno moglie-direttrice d’orchestra Gianna Fratta che ha prima accompagnato la più grande porno pianista del mondo mai esistita, Martha Argerich, il superporno pianista Rivera e poi ha diretto la versione più porno-rock de “L’uccello di fuoco” del noto e superdotato porno compositore Igor Stravinskij. Nella politica odierna di bassa lega c’è chi vede pornografia dappertutto ma non si accorge dell’oscena sfilata a Novara dei negazionisti di covid, mask, vax, green pass, cazz e mazz che si paragonano alle vittime dell’olocausto. Lo dico da anni: non sarà la fame ad ucciderci ma l’ignoranza, quella pilotata dalla stanza dei bottoni".
«Appuntamento amoroso. no perditempo. Solo veri interessati ad esperienze di gruppo eccitanti, appassionate e piene di musica. Tutto in diretta streaming». E' questo il testo dell'annuncio pubblicato sulla propria pagina privata di Facebook da Gianna Fratta, da qualche mese alla guida dell'Orchestra sinfonica siciliana, per pubblicizzare il concerto da lei diretto venerdì sera al Teatro Politeama di Palermo con la più grande pianista vivente Marta Argerich. Un annuncio ironicamente osé, nello stile di quelli commerciali pubblicati sui giornali, per avvicinare il grande pubblico a uno dei «mostri sacri» della musica. Ma l'iniziativa della giovane e affascinante direttore d'orchestra, conosciuta anche per il suo matrimonio con il cantante rock Piero Pelù, non è andata giù alla Lega all'Assemblea regionale siciliana Marianna Caronia, che bacchetta la musicista. «Forse l'avrà considerata una «simpatica» boutade pubblicitaria, ma le parole utilizzate dalla Direttrice artistica della Foss Gianna Fratta per invitare a una diretta streaming sono decisamente di cattivo gusto, fuori luogo e, soprattutto, indicano una gran confusione tra ruoli pubblici e strumenti privati».
La parlamentare leghista, protagonista di diversi cambi di casacca, nuovamente sul Carroccio dopo un primo abbandono, si spinge più in là, fino a chiedere la «testa» della direttrice d'orchestra. «Oltre a toni decisamente inappropriati per chi svolge una funzione pubblica lautamente retribuita con fondi pubblici – spiega – vi è anche formale gravità del rimando ad un canale privato per seguire la streaming della Fondazione, quando quest'ultima possiede propri strumenti e canali di comunicazione. Insomma, con poche parole pubblicate su Facebook la Direttrice Fratta è riuscita a fare una pessima figura che ricade sulla prestigiosa struttura culturale. Un motivo in più – conclude – perché il governo regionale, a partire dal Presidente e dall'Assessore al turismo,
La Fratta non risponde, però pubblica un altro post sulla sua pagina Fb dal titolo «Non c'è bisogno di spogliarsi», facendo riferimento alla proposta artistica ricevuta via mail da una sua giovane musicista che allega anche alcune alcune «di indubbio valore estetico» . «Il pianoforte – spiega la direttrice d'orchestra – si suona dalla parte dei tasti, non sdraiate sulla coda seminude; il violoncello suonato con scollatura e minigonna non ha un suono più bello; la bacchetta per dirigere si tiene in mano, non in altri posti improbabili…». E conclude la sua riflessione sul rapporto tra donne e arte con altre parole destinare a rinfocolare la polemica: «Le donne e l'artista vere per suonare, dirigere, costruirsi una carriera e raggiungere obiettivi, non hanno bisogno di spogliarsi. Le artiste vere si spogliano solo quando vogliono e per chi trovare. Dovunque, se da concerto, ma non in una sala, o nei templi dell'arte, dove bisogna solo inchinarsi e rendere omaggio a Puccini, Bach, Mozart, Beethoven. Con dignità e serietà».